Alessandro Borghese: “Minacciarono di rapirmi. Poi ho rischiato la vita sull’Achille Lauro”
Chef di fama nazionale e personaggio televisivo amatissimo, Alessandro Borghese è ormai una star. La consacrazione passa anche attraverso l'approdo come ospite a programmi della televisione mainstream: sabato 23 marzo è stato intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo. Dopo un video firmato dal Trio Medusa che ne ha raccontato la vita e la carriera, il cuoco di "4 ristoranti" ha raccontato il rapporto fortissimo che lo legava al padre, Luigi Borghese, scomparso qualche anno fa.
Papà Luigi esempio di vita
Alessandro ha una celebre mamma, l'attrice Barbara Bouchet, icona assoluta degli anni 70, ma il rapporto più intenso quando era piccolo fu quello con il padre. Imprenditore napoletano, papà Luigi fu produttore cinematografico e non solo. Dopo una lunga lotta a un tumore, è scomparso nel 2016: "Papà è stato un esempio di vita. Ha fatto mille mestieri, faceva cinema (dove ha conosciuto mamma), poi vendeva aspirapolveri. Io facevo le dimostrazioni con lui porta a porta. Se qualcosa andava male, si rimboccava le maniche e faceva qualcos'altro. Mi ha insegnato l'umiltà, che qualsiasi mestiere, se fatto bene, è un buon lavoro. Era un cuoco della domenica, mi ha trasmesso lui l'amore per la cucina. Mi piaceva viaggiare in macchina con lui. Veniva da una famiglia di piloti, a 9 anni mi ha insegnato a guidare. Era un maestro di vita, il mio super eroe. Se n'è andato per il male del secolo, una malattia lunga: dopo sette anni si è stancato e se n'è andato. Mamma gli è sempre stata accanto. Papà era più "terra terra", lei era più "nuvole nuvole"".
Le minacce di rapimento
L'infanzia di Borghese è stata felice, fatto salvo per un drammatico episodio di cui lui stesso ha preso coscienza soltanto molti anni dopo. Improvvisamente, la famiglia ricevette delle minacce di rapimento, tanto che il padre si decise a farlo partire per gli Stati Uniti. Per un periodo, il futuro chef visse a San Francisco, nella casa della nonna paterna, dove sperimentò la vita con la stravagante famiglia Bouchet:
Sono stato in America per 4-5 mesi. Solo tanti anni dopo mi hanno raccontato che c'erano state queste minacce di rapimenti e che mio padre si era fatto persino il porto d'armi. Là andavo a scuola. La famiglia di mia mamma è un po' particolare, li ho soprannominati i "Bouchetbaum", da "I Tenenbaum". Mio zio era un po' eccentrico, la mattina sorseggiava il caffè completamente nudo.
La disavventura sull'Achille Lauro
Dopo essersi diplomato in una scuola americana, Borghese scelse di dedicarsi alla sua passione per la cucina: "Ho deciso di lavorare sulle navi da crociera. Mio padre faceva aste di tappeti sulle navi e con le sue conoscenze mi ha fatto salire. Perché ero il figlio di Barbara Bouchet ho faticato il doppio. Mi guardavano come un alieno, come il classico figlio di papà che dura una settimana. Ci sono rimasto tre anni". In quel periodo, visse una disavventura decisamente indimenticabile, che oggi racconta quasi divertito: si trovava sul transatlantico Achille Lauro, quando questo prese fuoco e affondò nelle acque somale, il 30 novembre 1994.
La nave si è incendiata. La regola vuole che lo staff scende per ultimo prima di abbandonare la nave. Ho rischiato la vita perché sono tornato in camerino per recuperare il walkman che mi avevano regalato mamma e papà, che costava 300mila lire. Siamo stati a mollo tre giorni. Eravamo al largo della Somalia e c'è voluto tempo per recuperare 900 persone in mezzo al mare. Non avevo paura: ero un esaltato 18enne. Mia madre aveva chiamato tutti, Presidente della Repubblica compreso, per sapere che fine avevo fatto.
L'amore con la moglie Wilma Oliverio
Infine, Borghese ha parlato della storia d'amore con Wilma Oliverio, ex valletta di Ok il prezzo è giusto che ha sposato nel 2009 e da cui ha avuto due figlie. Curiosa la modalità con cui lui le fece la proposta di matrimonio: "Eravamo partiti per un viaggio, c'eravamo appena conosciuti. In aereo c'era un po' di turbolenza. C'erano alcuni posti liberi e le ho detto: "Wilma, ci spostiamo?". E lei ha capito: "Ci sposiamo". Mi è saltata al collo e mi ha detto: "Sìì". Abbiamo due figlie, Arizona e Alexandra. Altri figli? Basta, ho appeso il testosterone al chiodo. Vivo circondato da donne: la moglie, le figlie, la suocera".