Alessandra, la fidanzata trans di Salvatore Conte in Gomorra: “Con un intervento ho cambiato sesso”
Si chiama Alessandra Langella, ha 25 anni, nella vita è una parrucchiera ed è diventata nota per avere partecipato alle riprese della serie tv Gomorra nel 2016. Interpretava il ruolo di Nina, la fidanzata trans del boss Salvatore Conte. Alessandra è stata una ragazza transessuale fino a qualche giorno fa. Finché, come racconta al Corriere, è volata a Bangkok per cambiare sesso. “Ho tolto un peso”, ha dichiarato felice, “Un dolore atroce che vivevo ogni santo giorno. Ho sofferto e sto ancora molto male, sono dimagrita oltre dieci chili. Sono stanca, debilitata. Ma tornassi indietro lo rifarei mille volte. Non certo per ostentare una femminilità genetica ma a completamento di un percorso che ho iniziato all’età di 16 anni”.
Alessandra Langella è volata a Bangkok per cambiare sesso
A operarla è stato Kamol Pansritum, guru della chirurgia transgender che più volte ha operato l’ex Ken umano oggi diventato Jessica Alves. Un intervento lungo e doloroso quello cui si è sottoposta l’attrice di Gomorra: “Ero terrorizzata, più si avvicinava l’ora dell’intervento e più ero convinta di morire. Il dolore per mia sorella è ancora molto vivo, non volevo dare un altro grande dispiacere a mia madre. Non ho mai pensato però di tirarmi indietro. E sono qui, finalmente a raccontare la mia rinascita”. La paura non l’ha fermata e oggi Alessandra vive l’operazione come il momento che ha tracciato la linea di confine tra il prima e il dopo:
Mi sono guardata allo specchio ma la zona pubica è ancora molto gonfia. Non immagina però la gioia che ho provato quando ho visto che “lui” era scomparso. Ho provato i costumi, ed è stato come se mi fossi liberata da un grande peso. Una croce. Per me l’estate era una tragedia, non andavo al mare da otto anni.
“Poche le trans che ricorrono all’intervento, molte si prostituiscono”
Alessandra è una parrucchiera e da anni è legata al suo compagno. Racconta al Corriere di essere una delle poche transessuali ad avere imboccato il percorso verso l’intervento: “Non lo fa quasi nessuna. In realtà molte si prostituiscono e in quel caso l’organo maschile è un valore aggiunto. Ormai a Napoli ci sono piazze molto gremite di trans e si lavora comunque tanto. A volte penso che se lo avessi fatto anche io mi sarei arricchita! Scherzo, ovviamente. Sono fidanzata da tanti anni e non mi è mai sfiorata neanche l’idea. Piuttosto ho dovuto lavorare sodo, come parrucchiera, per mettere da parte ventimila euro per l’intervento”. Oggi che genere e identità sessuale sono allineati, Alessandra ricorda il suo percorso verso l’accettazione e il sostegno ricevuto dalla sua famiglia:
All’età di 10 anni già sentivo che il mio corpo non mi apparteneva. Giocavo con le bambole e provavo i vestiti di mia sorella. Poi a 14 anni ne ho preso veramente coscienza e ho affrontato la mia famiglia, che all’inizio fingeva di non capire. A mamma Donatella devo tutto. Prima dell’intervento vivevo un dolore atroce ogni santo giorno. Ho sofferto e sto ancora molto male, sono dimagrita oltre dieci chili. Sono stanca, debilitata. Ma tornassi indietro lo rifarei mille volte. Non certo per ostentare una femminilità genetica ma a completamento di un percorso che ho iniziato all’età di 16 anni.