Alessandra Canale fa causa alla Rai per mobbing: “Non ho più il camerino”
Tra Alessandra Canale e la Rai sembrerebbe non scorrere più buon sangue. Uno dei volti più noti, tra quelli delle cosiddette "signorine buonasera", infatti, ha fatto causa alla Rai. Secondo quanto riportato dal sito de "Il Mattino", l'accusa mossa nei confronti della rete sarebbe quella di mobbing. Come ha affermato la diretta interessata, una volta tornata al lavoro non avrebbe "trovato nemmeno il camerino per truccarsi". I rapporti con la rete nazionale si sono guastati già da un po'. Alessandra Canale ha citato i vertici Rai per non aver fatto di lei un "monumento storico della Rai". Cosa che è avvenuta con altre annunciatrici che hanno fatto il suo stesso percorso e che oggi possono ancora "vantare notorietà con inviti a programmi, serate ed eventi".
Alessandra Canale non compare più tanto spesso in tv. L'essere stata allontanata dal suo lavoro e dal pubblico che l'ha seguita e ammirata in tutti questi anni, avrebbe scatenato in Alessandra Canale una sindrome depressiva per cui oggi accusa chi le ha donato la notorietà. Alessandra Pimpinella, questo il nome della Canale all'anagrafe, ha spiegato perché ha deciso di agire legalmente:
"Mi hanno fatto scomparire dal teleschermo, mi sono sentita emarginata"
Tramite il ricorso ai suoi legali, l'annunciatrice chiede un maxi risarcimento pari a 1,2 milioni di euro. In realtà, i dissapori tra le due parti si stanno protraendo ormai da anni. Ben quattro anni fa, nel 2010, la Cassazione stabilì che Alessandra Canale dovesse tornare a fare il suo lavoro e dunque essere reintegrata in Rai, nelle vesti di annunciatrice. Ciò che, però, ne è seguito è stato un ruolo del tutto marginale. La Pimpinella, infatti, svolge il suo lavoro solo per due ore alla settimana. Ogni mercoledì tra le dieci e mezzogiorno. La donna, inoltre, è molto delusa dall'aver perso quello che è stato per tanto tempo il suo camerino, il luogo in cui si truccava e si preparava prima di comparire in tv.