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Alda D’Eusanio choc su un disabile in diretta tv: “Quella non è vita”

Imbarazzo a “La Vita in Diretta” dopo la dichiarazione choc di Alda D’Eusanio a margine di un collegamento con Max, svegliatosi da un coma lungo 10 anni: “Quella non è vita, mamma se dovesse accadere a me non fare come la mamma di Max”.
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"Mamma, se dovesse accadermi quello che è accaduto a Max come Max, non fare come sua madre, perché quella non è vita". Una dichiarazione pesantissima di Alda D'Eusanio, ospite negli studi de "La vita in diretta", subito dopo un collegamento in diretta che ha mostrato la storia di Max Tresoldi, ragazzo che è rimasto in vita dopo un coma durato lungo 10 anni e che, al suo risveglio, ha perso le funzioni vitali più importanti, come la capacità di riuscire a deambulare correttamente e la capacità di parlare. Franco Di Mare, in studio a fare da moderatore, non credeva alle sue orecchie quando, al termine del servizio, la D'Eusanio ha commentato senza freni:

Quella non è vita. Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma. Tornare in vita senza poter essere più libero, soffrire ed avere uno sguardo come il suo, non è vita.

L'imbarazzo in studio è palese, così come la posizione ferma di Franco Di Mare, che si è subito dissociato dalle parole della D'Eusanio. Al ritorno in studio, dopo la pubblicità, Alda D'Eusanio non era più presente e Di Mare e Paola Perego ritornano in collegamento con la famiglia di Max Tresoldi. La madre, Lucrezia, risponde a tono:

Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è

Questa mattina l'Avvenire scrive un articolo indignato, a firma di Lucia Bellaspiga, nei confronti della Rai e della sua ospite:

La Rai chieda scusa per le parole della D'Eusanio. Non l’ha sfiorata il dubbio che quella «non vita» la stava ascoltando, non ha visto l’indignazione che passava in quello «sguardo vuoto», e nemmeno l’agitazione di Max sulla sedia a rotelle, arrabbiato di non poter urlare, proprio come nei dieci anni di stato vegetativo. «Rivolgo un appello pubblico a mia madre – ha continuato ormai senza freni Alda D’Eusanio –, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma!». Ovvero non abbracciarmi, non baciarmi, non lavarmi, non girarmi nel letto, non darmi pranzo e cena… Perché solo questo ha fatto Ezia, insieme al marito Ernesto e a quel mare di amici di Max conosciuti all’oratorio o sui campi di calcio, non terapie invasive, non respiratori o cannule, non accanimenti. Ha curato e amato.

Un'uscita infelice per Alda D'Eusanio che rischia di provocare strascichi, anche all'esterno degli studi televisivi de "La Vita in Diretta".

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