Adriano Pantaleo oggi, Vincenzino di “Io speriamo che me la cavo” continua a fare l’attore
Io speriamo che me la cavo è, senza dubbio, uno dei film che meglio hanno saputo trasmettere a livello nazionale, le contraddizioni che animano Napoli e i napoletani. Il film del 1992 di Lina Wertmuller era un concentrato intelligente di leggerezza, capacità di scrittura, qualche luogo comune e, sicuramente, bravi attori, trasformatosi in una delle pellicole su Napoli più fortunate della storia recente. Gli attori, appunto. A parte la figura centrale di Paolo Villaggio, maestro elementare giunto a Napoli dalla "lontana" Genova, i protagonisti veri del film sono i bambini. Quegli alunni della scuola di Corzano (paesino immaginario della provincia di Napoli), specchio dei vezzi, la gestualità, la spontaneità e i problemi caratteristici del popolo napoletano tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Ma quei bambini spassosi, che hanno dato vita sul grande schermo al racconto omonimo di Marcello dell'Orta (scomparso a novembre del 2013), che destino hanno avuto? Hanno proseguito nella carriera artistica o hanno abbandonato quella strada per una vita "normale"? Sì, è vero, la locuzione interrogativa "che fine ha fatto?" può apparire poco gentile. ma in realtà, a rifletterci è la frase che si pronuncia in relazione a qualcuno cui ci si è affezionati. Ed è inutile dire che, ad uno che ai tempi di "Io speriamo che me la cavo" era un bambino proprio come gli attori del film, la domanda sorge piuttosto spontanea.
Adriano Pantaleo, Vincenzino al cinema e Spillo in tv
Il più celebre tra quei ragazzini è certamente Adriano Pantaleo. Nel film l'attore interpretava il ruolo di Vincenzino, forse il più vivace dei bambini della classe ma non il più scalmanato e irrequieto.Tra le scene principali di cui è protagonista nel film, memorabile quella in cui chiama ricchione il maestro per il solo fatto che non abbia una moglie. La carriera di Pantaleo è stata indubbiamente quella su cui gli effetti di "Io speriamo che le cavo" si sono più sentiti. Lo stesso anno in cui esce il film della Wertmuller è anche quello di "Ci hai rotto papà" di Castellano e Pipolo, in cui Pantaleo interpreta uno dei bambini della combriccola. L'anno successivo all'esordio in sala fa il salto in tv e viene scelto per la fiction televisiva "Amico mio", con Massimo Dapporto, nella quale interpreta il ruolo di Spillo, pseudonimo con il quale poi diventerà riconoscibile presso il grande pubblico. Nel '94 Adriano ha 11 anni e già una carriera artistica piuttosto importante, a giudicare dalle sue esperienze, alle quali aggiunge la partecipazione alla fiction "Mamma, mi si è depresso papà", per la regia di Paolo Preti.
Fine anni '90, dalla Wertmuller a "Vacanze di Natale"
Dopo essere rimasto lontano dal grande schermo per qualche anno, torna a lavorare con Lina Wertmuller nel film "Ferdinando e Carolina", del 1998. L'anno successivo è la svolta del cinepanettone a segnare la sua carriera con "Vacanze di Natale 2000", regia di Carlo Vanzina. L'inizio del nuovo millennio per Adriano Pantaleo è fatto di molta tv: recita in "Casa Famiglia" dal 2001 al 2003, "Il bello delle donne 3" nel 2003 e "Distretto di Polizia 7" nel 2007. Negli stessi anni ci sono per lui anche alcuni ruoli al cinema in "Rosa Funzeca" di Aurelio Grimaldi (2002), "Maria sì", regia di Piero Livi (2004) e "Billo – Il grand Dakhaar", regia di Laura Muscardin (2006).
"Tutti azzi per amore" e l'avventura di Nest
A partire dal 2008 molti ruoli importanti segnano il percorso artistico di Adriano Pantaleo. Ottiene un ruolo per la trasposizione teatrale di "Gomorra", il best seller scritto da Roberto Saviano, mentre dal 2008 al 2011 recita in "Tutti pazzi per amore", la serie tv scritta Ivan Cotroneo e diretta da Riccardo Milani, nella quale recita il ruolo di Gennaro Capone, uno dei pallanuotisti allenati da Paolo, Emilio Solfrizzi. Nel 2009 è ancora in una fiction tv, "7 vite 2", mentre nel 2014 è nella fiction incentrata sulla vita di Don Peppe Diana "Per amore del mio popolo", diretta da Antonio Frazzi. Oltre agli impegni teatrali, attualmente in scena con "Love Bombing" di Giuseppe Miale Di Mauro, a fine 2015 è protagonista del film sulla vita di "Diego Armando Maradona Junior – La manita de Dios", diretto da Ugo Fabrizio Giordano. Nel 2014 inoltre, Adriano Pantaleo ha partecipato al rilancio di una struttura degradata in uno dei quartieri più difficili di Napoli, San Giovanni a Teduccio, partecipando all'avventura di Nest, il teatro aperto insieme a Francesco Di Leva, Carmine Guarino, Giuseppe Miale di Mauro, Giuseppe Gaudino e Andrea Vellotti.
Natale in casa Cupiello su Rai1
È del 2020 la partecipazione al progetto di Natale in casa Cupiello, rifacimento della celebre commedia di Eduardo De Filippo diventata un film diretto da Edoardo De Angelis, con Pantaleo che va a vestire i panni di Tommasino, figlio di Lucariello, il protagonista interpretato in questa occasione da Sergio Castellitto.