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Ad ‘Amore Criminale’ l’omicidio di Ofelia Bontoiu, il fidanzato Danut le tagliò la gola

‘Amore Criminale’ ha ripreso il via venerdì 4 novembre. Il programma si propone di raccontare episodi di femminicidio, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico e incoraggiare le donne che subiscono violenza, a denunciare. La prima storia narrata è stata quella di Ofelia Bontoiu. La giovane è stata uccisa a soli 27 anni, dal fidanzato Danut Barbu che l’ha tramortita con una mensola e le ha tagliato la gola.
A cura di Daniela Seclì
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Il programma ‘Amore Criminale‘ ha ripreso il via stasera, venerdì 4 novembre, con la conduzione di Asia Argento. La prima storia a essere trattata è stata quella di Ofelia Bontoiu. Nata il 30 ottobre 1986 in Romania, è cresciuta in campagna. A 18 anni è partita per l'Italia per costruire un futuro migliore e ha trovato lavoro come badante a Gualdo Tadino in Umbria. È stata raggiunta dal resto della famiglia e ha insegnato alla madre il suo stesso mestiere. Sembrava aver trovato la serenità che cercava, ma la felicità è durata ben poco.

Come si sono conosciuti Ofelia Bontoiu e Danut Barbu

I due si erano conosciuti sui banchi di scuola, in Romania. Sin da piccolo, Danut aveva avuto una cotta per Ofelia. Lui era l'ultimo di sette figli e abitava poco distante dalla giovane, era persino stato allattato dalla madre di lei. Da bambino ebbe un brutto incidente. Ingerì per sbaglio dell'acido muriatico e a lungo, si alimentò con una sonda, perciò veniva deriso dai suoi compagni che lo chiamavano ‘tubicino'. Una volta cresciuto provò a guadagnare dei soldi comprando e vendendo cavalli e ingannando gli acquirenti. Poi decise di raggiungere Ofelia in Italia.

I mille abbandoni e ritorni di fiamma

Ofelia era contenta di rivederlo, perciò ha ceduto al suo corteggiamento. La cugina e un'amica di Ofelia hanno dichiarato: "Non capiamo cosa potesse piacerle di lui. Era brutto. Ha solo ceduto alla sua insistenza". Dopo poche settimane, però, l'idillio era già finito. Danut sentiva di non essere sullo stesso piano dei fratelli e dei genitori nella vita di Ofelia. La criticava in continuazione. L'avvocato della famiglia Bontoiu ha spiegato:

"La sminuiva perché si sentiva inferiore".

Danut definì Ofelia "put*ana" davanti alla zia, che lo obbligò a ripetere ciò che aveva detto alla presenza di Ofelia. Ofelia lasciò Danut, che tornò in Romania. Ma bastarono le sue scuse perché lei lo perdonasse. La madre ha commentato:

"Ofelia ci cascava sempre, aveva un modo di convincerla…piangeva, strisciava, si metteva in ginocchio e lei lo perdonava".

Danut voleva tornare in Romania, lei voleva restare in Italia. Per amore, però, lo seguì in Romania.

Ofelia torna in Romania con Danut

Danut portò Ofelia a vivere in campagna con i suoi genitori. Doveva lavorare la terra, mentre la madre di Danut se ne stava a guardare e si lamentava del fatto che la ragazza non fosse capace di dare da mangiare ai maiali. Quando si allontanava, anche per giorni, Danut obbligava Ofelia a dormire con la suocera. Diventava sempre più aggressivo, la tradiva e pretendeva che eseguisse gli ordini dati da sua madre, che puntualmente si lamentava con Danut del comportamento di Ofelia e lo invitava ad intervenire. Lei tornò dai suoi genitori per l'ennesima volta e lui minacciò il padre di Ofelia con un'ascia, dicendo che l'avrebbe ammazzato se non avesse fatto uscire Ofelia. I due tornarono insieme. La madre della vittima ha spiegato:

"Io mi arrabbiavo ogni volta che tornavano insieme, lui diceva di non poter stare senza di lei. Però quando ce l'aveva, la trattava come uno straccio".

Poco dopo, Ofelia lo lasciò con un messaggio e alla madre confessò di non amarlo più e di provare solo pena per lui:

"Aveva capito che la voleva solo a letto e a cucinare e pulire. Ofelia diceva che sembravano già vecchi, come se stessero insieme da una vita".

Danut si introdusse nella casa dove la madre di Ofelia faceva la badante, minacciò la donna con un coltello. Ofelia li raggiunse e per farlo calmare, disse a Danut di voler partire con lui per l'Inghilterra come lui desiderava. Il giovane, però, capì che la ragazza fingeva e ne nacque una nuova, violenta discussione. Danut si trasferì in Gran Bretagna e l'incubo sembrò finito.

8 marzo 2014 – l'omicidio di Ofelia Bontoiu

Incapaci di stare lontani, dopo poco, Ofelia e Danut si sentirono su Skype e la fiamma si riaccese. Danut tornò in Italia. Presero una stanza in albergo all'insaputa di tutti. Ofelia non svelò nemmeno alla sua famiglia, che il fidanzato era tornato. La proprietaria dell'albergo dirà che sembravano "sereni e innamorati". Lui propose per l'ennesima volta a Ofelia di tornare in Romania. Il rifiuto di lei, generò una nuova discussione. Era la mattina dell'8 marzo 2014. Alle 9 Ofelia uscì dalla camera d'albergo per recarsi dalla madre. Lui trascorse la mattinata a bere e alla proprietaria della pensione disse "forse Ofelia mi sta prendendo in giro". Comprese che Ofelia non sarebbe più tornata con lui. Andò a comprare un taglierino. Alle 11:30 Ofelia tornò in albergo. Di lì a poco sarebbe morta. Il Maresciallo dei Carabinieri Simone Mattei ha spiegato:

"Ofelia è stata colpita con una mensola dell'armadio scagliata con violenza sul capo tanto da tramortire la ragazza. È stata messa sul letto e sul letto le è stata tagliata la gola".

La scritta sul muro fatta con il sangue

Danut, poi, ha stracciato il denaro raccolto per partire, ha chiamato il cognato in Romania e gli ha detto di aver ucciso Ofelia e di volersi suicidare. Dunque, si è tagliato in modo lieve le vene dei polsi e la gola e con il suo sangue ha scritto sul muro:

"Come ha sofferto la mia famiglia, adesso soffre anche la tua".

Così ha espresso la sua vendetta. Infine, si è raggomitolato nel letto vicino a Ofelia. Il fratello di Ofelia, allertato dai parenti, è andato a cercare la sorella. Una volta giunto all'albergo, è salito in camera e alla vista del sangue, ha chiamato i carabinieri.

Danut condannato a 27 anni di reclusione, in attesa dell'appello

Il processo, con rito ordinario, ha visto l'accusa e la difesa scontrarsi sul fatto che Danut fosse capace di intendere e di volere, al momento dell'omicidio. Secondo la difesa, l'uomo soffrirebbe di un disturbo bipolare di tipo II aggravato dagli psicofarmaci e dagli alcolici. Secondo l'accusa, i suoi disturbi non intaccherebbero la sua capacità di intendere e di volere. Secondo il giudice, nel delitto non c'è stata premeditazione ma era capace di intendere e di volere. Danut è stato condannato a 27 anni di reclusione. Si resta in attesa dell'appello.

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