A Sanremo nessuna sagoma di Patrick Zaki, Amnesty: “La Rai non ci ha risposto”
Sembrava fatta per la presenza simbolica di Patrick Zaki al Festival di Sanremo 2021, ma dell'iniziativa di riempire le sedie vuote dell'Ariston senza pubblico con le sagome dell'attivista in carcere in Egitto da più di un anno, inizialmente avallata da Amadeus, non se n'è fatto più nulla. A sostenerla i membri del Cda Rai Riccardo Laganà e Rita Borioni, così come si è fatto sentire il segretario UsigRai Vittorio Di Trapani, a quanto pare senza successo. La proposta, infatti, è sparita nel nulla, o meglio nei meandri della posta Rai, come spiega a Fanpage.it Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia che l'ha sostenuta.
C'è stato un carteggio con la Rai?
Il 12 febbraio abbiamo mandato una lettera ufficiale al Cda Rai che è stata ricevuta in vista della loro riunione prevista il 16, a quella mail non c'è stata risposta e quindi martedì scorso, a una settimana dall'inizio di Sanremo, ho scritto un'altra mail breve chiedendo riscontro perché, se c'era da realizzare delle sagome, era necessario del tempo minimo per farle stampare, trasferirle a Sanremo.
Com'è andata?
Ha risposto la segreteria del presidente Foa dicendo che la cosa non era di loro competenza, bensì della direzione di rete e della direzione artistica. Dopodiché più nulla.
Eppure Amadeus aveva aperto alla cosa in un'intervista.
Quando venne lanciata questa proposta su Twitter, Amadeus la definì una nobile iniziativa, aggiungendo ci fossero altre cose da valutare e che ci avrebbe pensato. La considerai un'apertura, ma da allora, ufficialmente, che sia sulla mail di Amnesty International, sul mio telefono aziendale, o in qualsiasi altra forma, non ho ricevuto comunicazione di alcun tipo.
Anche nella conferenza stampa di presentazione del Festival non c'è stato accenno alla questione, sarebbe stata una buona occasione per dare più visibilità al suo caso.
Sì, anche perché c'è stata questa infausta coincidenza dell'inizio di Sanremo e il rinnovo della detenzione per Patrick (altri 45 giorni in custodia cautelare, ndr), quindi avrebbe avuto un valore simbolico molto forte. Più che altro sorprende di non aver ricevuto né un no, né tantomeno una motivazione.
Amnesty pretendeva la paternità dell'iniziativa?
No, tempo fa ho rimarcato che Amnesty si rendeva disponibile a partecipare per questioni di praticità, ma non ci sarebbe stato alcun logo sugli eventuali cartonati, solo il volto di Patrick.
La famiglia di Patrick Zaki è stata messa al corrente dell'iniziativa?
Certo, gli stessi amici di Patrick hanno scritto sulla pagina Facebook che di fatto rappresenta anche la famiglia.
Teme possano esserci ragioni politiche?
Non so quale sia stato il problema, la mancata risposta dà anche un'errata percezione sulla potenziale politicizzazione della cosa e va sottolineato che qui non si fa propaganda a un partito o forza politica di alcun tipo. In queste settimane ho avuto interlocuzione solo con la Rai, evitando di chiedere a rappresentanti politici di alcuni tipo di spingere la cosa, volevo che fosse assolutamente pulita.