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A Le Iene si parla di nucleare: italiani contrari dopo il terremoto in Giappone, video

La Iena Lucci intervista gli abitanti di Montalto di Castro, paese che ospita una centrale nucleare di nuova generazione, che potrebbe essere aperta con il si al nucleare in Italia.
A cura di Marianna D Onghia
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Lo show di Luca e Paolo, dopo Le Iene che intervistano Nando, torna ad occuparsi di attualità con l'inviato Lucci che indaga sulle perplessità e lo scetticiscmo degli italiani sull'affare nucleare.

Dopo il disastroso terremoto in Giappone, dove la forza dell'entroterra ha provocato le esplosioni delle centrali nipponiche, l'incubo nucleare ha invaso i sogni di diversi capi di stato europei, in primis della cancelliera Merkel che è intenzionata a far chiudere sette impianti in Germania e puntare sulle energie rinnovabili, evitando gli effetti dannosi che potrebbe provocare un eventuale dispersione di sostanze radioattive nell'ambiente, in seguito ad esplosioni.

Come ha sottolineato Crozza contrario al nucleare, mentre l'Europa intera si converte all'antinuclearesimo (neologismo efficace), l'Italia, nelle avversità, vuole andare controcorrente e quasi come un cavallo con paraocchi  corre all'impazzata verso il nucleare e si ferma, solo per un referendum, probabilmente a Giugno, con il quale, si spera, gli italiani non siano intortati.

La domanda è semplice: italiani, volete il nucleare? La iena Lucci pone il quesito agli abitanti di Montalto di Castro, nei pressi di una centrale che potrebbe essere aperta. Le intervistate principali sono le mamme, le più paurose, a detta dell ‘inviato, per le sorti dei loro bambini. Lucci cita, ad un'intervistata,  la Prestigiacomo che tranquillizza gli italiani dicendo che le nuovi centrali sono sicure e la mamma risponde con amara ironia: "si è visto con il terremoto in Giappone ", mostrando la sua personale titubanza sull'affermazione del ministro.

Lucci gioca sulle parole di Frattini, che non vuole che gli italiani si facciano prendere dal "momento emozionale della catastrofe nipponica", come ha detto il ministro degli esteri, ma l'inviato fà satira indiretta insistendo su queste parole ottenendo così l'effetto contrario, che quasi le rende ridicole. Tra le intervistate la iena trova pane per i suoi denti in una verace signora del luogo che, all'irriverente domanda del perchè non voglia una centrale nel suo paese risponde " metticela sotto casa tua o di Scajola". Lucci scherza sul fatto che la nuova sede nucleare a Montalto sarà più bella e la signora, giovialmente, dice che non gliene importa granchè  dell'estetica della centrale.

L'inviato, sempre per veicolare un messaggio opposto, accusa gli intervistati di essere egoisti e di avere paure immaginarie, ma apparendo serio suscita la rabbia e le risposte argomentate delle persone interpellate, come quella di un professore che richiama l'attenzione sul rischio sismico italiano e quindi sulla ripetitività delle catastrofi naturali, che potrebbero toccare anche noi. Per Lucci il sindaco e nuove e vecchie guardie del paese sono troppo pessimisti, persino una signora che abita vicino alla nuova centrale, che chiede garanzie sulla sicurezza di questi impianti: "eh vabbè, lei chiede troppo" ironizza aspramente l'inviato.

Dalle opinioni della gente di Montalto di Castro non emerge egoismo, le risposte degli abitanti di costruire le centrali sotto case di altri sono affermazione gettate lì, nella rabbia del momento, che non è un momento emozionale come lo chiama Frattini, ma è la paura legittima di un popolo che preferirebbe non rischiare, un giorno, di trovarsi in un mare di scorie, che nel momento dell'esplosione devastano tutt'intorno e col passare degli anni danneggiano gravemente coloro che ci sguazzano in questa radioattività, come per Chernobyl, che ora sta vivendo sulla  pelle dei suoi abitanti l'esplosione nucleare dell'86, e nel vero senso della parola.

Ma Le Iene non vogliono allarmismi, no! E neanche noi, ma è bene dire sempre la verità, tutta la verità, la dura verità. Quella che vogliamo tutti e dopo di che cominceremo a ragionarci sù, ma prima carte in tavola e…scoperte.

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