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A 10 anni dal triplete, il ricordo dei vip interisti da Cattelan a Bonolis, da Amadeus a Fiorello

Sono trascorsi 10 anni dalla notte magica vissuta dai tifosi dell’Inter con la vittoria della Champions League contro il Bayern che segnò lo storico triplete. In queste ore i molti tifosi interisti del mondo dello spettacolo stanno dando il loro personale ricordo di come vissero quei momenti indimenticabili.
A cura di Andrea Parrella
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Sono trascorsi dieci anni dal Triplete, l'impresa dell'Intere di Jose Mourinho che in un solo anno portò a casa scudetto, Coppia Italia e, appunto, la Champions League vinta al Santiago Bernabeu contro il Bayern Monaco il 22 maggio 2010. In queste ore si succedono i ricordi dei protagonisti di quell'impresa, che attraverso i social ricordano le esperienze emozionanti di quelle ore.

Molti i personaggi del mondo dello spettacolo di fede nerazzurra che in questi giorni ripercorrono le ore che accompagnarono i tifosi dell'Inter a una gioia irripetibile. Alessandro Cattelan ha celebrato il triplete nella puntata di Epcc dello scorso martedì, ma ha ricordato quell'avventura al Bernabeu anche sui social.

Ricordati di santificare le feste.🙏🏻 Throwback 22.05.2010

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Non poteva mancare un ricordo di Amadeus, conduttore dell'ultimo Festival di Sanremo, che vide la partita da casa sua, come ha raccontato a Sportweek in un'intervista: "La sera di Madrid, purtroppo,ero a Roma: niente finale dal vivo, dovevo lavorare. Come ogni altra partita dell’Inter, o quantomeno ogni partita che non abbia un risultato ampio a nostro favore,quella col Bayern la guardai tutta in piedi. Soffro talmente tanto che non riesco a stare seduto. So che così diventa un patimento, ma non riesco a evitarlo. Spesso per godermele davvero me le guardo un paio di giorni dopo”.

Altro interista sfegatato è Paolo Bonolis, che invece ha ricordato a Repubblica un aneddoto già raccontato in passato: "La sera della finale, l’ormai tristemente nota coincidenza. Erano passati cinque minuti dalla vittoria in semifinale, si andava a Madrid e mi arriva un messaggio sul telefono. Mia figlia, che studiava nel Vermont, ai confini col Canada, mi annuncia la data del suo giorno di laurea. Era ovviamente lo stesso della finale. Ma lì mi riprometto che a costo di investire capitali riuscirò a essere presente a entrambe le cose. Non ci sono riuscito: e se non ci sono riuscito vuol dire che era impossibile davvero. Ho visto la finale in un pub, un colpo di fortuna – in Vermont non hanno ovviamente la più pallida idea di cosa sia la Champions. E il pub era pieno di tedeschi, guarda caso: al gol di Milito ho esultato da solo, come Nino Manfredi in Pane e Cioccolata. Alla fine sono stati molto carini, ma ho avuto un po’ di paura per tutto il tempo. Che ci posso fare, quelli mettono paura comunque".

A vivere dal vivo la notte di Madrid fu invece Fiorello, che ebbe la fortuna di trovarsi al Santiago Bernabeu, riuscendo addirittura ad alzare la coppa prima che lo facesse Zanetti, negli studi Sky prima della partita. Lo ha raccontato anche lui a Sportweek: "In quel periodo avevo appena fatto un programma su Sky. Andrea Scrosati, che ne era il vicepresidente, mi fece sapere che c’era un aereo pronto per Madrid con i giornalisti. “Ci sono due posti liberi,ti andrebbe di venire?”.Confesso che non ho avuto neanche un’esitazione a dirgli: sì. Quindi mi infilai su quel volo e andai a Madrid“.

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