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Dalla Melevisione alla strage, quando la tragedia ha interrotto le frivolezze della Tv

A 21 anni esatti dagli attentati alle Torri Gemelle ci tocca fare i conti con i ricordi di un pomeriggio di fine estate, in cui è stata la televisione a mostrarci come il mondo stesse cambiando, imponendoci un cambio di rotta dalle frivole immagini dello svago pomeridiano verso le indelebili scene che tutti conosciamo.
A cura di Andrea Parrella
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Il giorno in cui Tonio Cartonio e le Torri Gemelle sono diventati una cosa sola. Un ammasso di ricordi fatti di paura, incredulità e soprattutto un susseguirsi di immagini sconnesse l'una rispetto all'altra. Sono trascorsi 21 anni dall'11 settembre 2001, un fatto storico consumatosi in mondovisione che, per sua stessa definizione, trova nella televisione il territorio in cui si tesse la rete di ricordi relativi a ciò che stavamo facendo in quei minuti in cui il mondo veniva sconvolto senza possibilità di tornare indietro.

Nei minuti in cui iniziavano a rimbalzare a livello globale le notizie confuse di ciò che accadeva a New York coincidevano per noi italiani con il momento postprandiale di una tipica giornata in cui si consuma una lotta intestina tra la calura ancora estiva e la sensazione che di estivo, nell'aria, non ci sia più nulla.

La stessa condizione che viveva quella televisione ancora vacanziera, in attesa di ritrovare la forma convenzionale dei palinsesti autunnali, ma già abitata da qualche accenno di regolarità, con i primi programmi del daytime che andavano a popolare le programmazioni.

È in questo scenario blando e addormentato che un episodio di Ally Mc Beal, il film Accadde in Paradiso e la Melevisione, venivano interrotti negli stessi minuti per lasciare spazio alle immagini che poi avrebbero dominato per mesi il racconto televisivo, prima di trasferirsi sui libri di storia. In quei momenti la tragedia invadeva a gamba tesa la frivolezza, che interrompeva traumaticamente la leggerezza di un pomeriggio qualsiasi, tracciando una linea di continuità tra ciò che accadde in televisione e ciò che è successo alla storia.

Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi, disse una volta Cesare Pavese. Ecco che l'alibi della memoria spiana la strada al riemergere dei nostri futili ricordi televisivi in quel giorno di vent'anni fa che non ha lasciato nulla identico a quello precedente.

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