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10 motivi per cui è valsa la pena vedere (e non) la serata finale del Festival

Ieri si è concluso il Festival di Sanremo, che ha visto vincitore il trio “Il Volo”. Dalla criticata performance di Gianna Nannini, al divertentissimo Will Smith. Dagli infortuni e i malanni che hanno remato contro l’evento, alla giacca scintillante di Moreno, ecco i 5 momenti più belli della puntata e i 5 punti più criticati.
A cura di Daniela Seclì
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Ieri si è concluso il Festival di Sanremo. Il trio “Il Volo” si è aggiudicato la vittoria. Il secondo posto è spettato a Nek che si è aggiudicato anche il premio come miglior arrangiamento, assegnato dall'Orchestra e il Premio Stampa Lucio Dalla. Il Premio della Critica Mia Martini invece è stato assegnato a Malika Ayane, che si è posizionata al terzo posto.

Durante la conferenza stampa, Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble hanno annunciato che accetteranno di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, che si terrà il 23 maggio a Vienna. Ripercorriamo i momenti più belli della serata finale del Festival e quelli che invece hanno suscitato più critiche.

I 5 motivi per cui è valsa la pena assistere alla serata finale

  1. Conoscere il vincitore del Festival di Sanremo. Dopo pronostici, statistiche e totonomi, finalmente gli spettatori hanno potuto conoscere il nome del vincitore della kermesse canora. A portarsi a casa il trofeo è stato il trio "Il Volo" con la canzone "Grande Amore".
  2. L’emozione e la timidezza di Kaligola. Il giovanissimo cantante era stato scartato durante la sfida diretta con i Kutso. Ieri è stato richiamato a sorpresa sul palco dell’Ariston. Kaligola ha ricevuto il premio Sergio Bardotti per il miglior testo per la canzone “Oltre il giardino”. Incredulo e imbarazzato, con un sorriso stampato in faccia, ha continuato a ripetere il suo “Grazie!”.
  3. La performance di Giorgio Panariello. Il comico è passato agilmente dall’imitazione di Renato Zero ad un monologo in cui ha parlato di mafia, dei 7 vizi capitali, di Renzi e della convinzione che la pena inflitta a Fabrizio Corona sia ingiusta. Certo, un po’ demagogico in alcuni punti, ma godibile.
  4. I coniugi Bartolomeo e Concetta Manenti. La loro storia dura da 65 anni, dunque ha la stessa età del Festival. I due simpatici anziani hanno raccontato un amore che aveva il sapore di altri tempi. Ogni domenica e mercoledì, Bartolomeo percorreva 20 km a piedi per vederla. I loro incontri avvenivano alla presenza di tutta la famiglia di Concetta e quindi non prevedevano alcuna effusione. Sul palco dell’Ariston i due si sono scambiati un bacio e l’uomo ha ironizzato: “Faccio quello che non ha fatto Al Bano”.
  5. Ed Sheeran e Will Smith. Il cantante si è esibito nei brani Sing e Thinking Out Loud e ha fatto letteralmente impazzire Twitter, posizionandosi subito nei trend. Divertentissimo, invece, l’intervento di Will Smith che è riuscito a strappare molte più risate di quanto non abbiano fatto i comici delle scorse puntate. Ha provato ad insegnare a Carlo Conti ad atteggiarsi da rapper e si è prestato a diverse gag. Boom di cinguettii anche per lui, che dai tempi di "Willy il Principe di Bel Air" è rimato nel cuore degli italiani, che hanno poi seguito gran parte degli altri suoi successi.
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I 5 punti deboli della quinta serata

  1. La giacca intarsiata e scintillante di Moreno. Sul look di Moreno, le frecciatine non si sono fatte attendere. Tra chi era convinto che la sua giacca fosse stata ricavata dal rivestimento della poltrona del salotto e chi ironizzava: “Vestiti così si può andare in bicicletta senza i catarifrangenti”.
  2. Gli infortuni e la febbre. Ebbene sì, i malanni di stagione e gli infortuni hanno decisamente remato contro il Festival. Prima Arisa si è fatta male ad un ginocchio e ha dovuto affrontare la gara in preda ai medicinali. Poi Raf è stato costretto ad andare in ospedale per via di una bronchite aggravata da una brutta laringite. Infine, Massimo Ranieri ha dovuto rinunciare al duetto con Gianna Nannini per via della febbre. In caso non bastasse, anche Emma era un po’ influenzata.
  3. La performance di Gianna Nannini. La cantante è una delle artiste più energiche della musica italiana. C'era grande aspettativa sulla sua presenza al Festival. Gli spettatori che hanno commentato in rete la sua performance, però, l’hanno reputata sottotono rispetto al solito. L'artista ha fatto un paio di errori nell'interpretare il bellissimo brano "Sei nell'anima" e sembrava quasi assente. Non è da escludere, però, che la mancanza di Massimo Ranieri abbia costretto la Nannini a reimpostare la sua esibizione, portando poi al risultato visto sul palco.
  4. Gli ospiti intervenuti solo per promuovere la loro fiction o il loro film. Hanno rappresentato l'anello debole di tutte le puntate del Festival. La loro presenza ha solo allungato il brodo, senza aggiungere nulla di rilevante allo spettacolo.
  5. Gli inconvenienti della diretta. L'ultima serata è stata resa più complicata da vari disguidi. Nek è stato annunciato al nono posto della classifica. La platea ha reagito con fischi di disapprovazione. Poi è stato chiarito che si trattava solo di un errore del computer. In realtà l'artista si era classificato secondo. Malika Ayane, poi, è stata catapultata sul palco dopo aver vinto il Premio della Critica. Purtroppo, però, non c'era alcuna targa da ritirare in quel momento, così la cantante ha girovagato imbarazzata sul palco finché Carlo Conti si è accorto di lei. "Mi hanno spinta dentro”, si è giustificata e il presentatore ha salvato tutto in calcio d’angolo con un “Ti do un bacino”. Insomma, un finale decisamente turbolento.
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