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Walter Chiari, la fiction fa il botto di ascolti (e di polemiche)

Il boom di ascolti per la fiction dedicata all’istrionico artista fa anche il pieno di polemiche: il suo biografo rivela di un passato oscuro di Walter Chiari e di un delitto rimasto impunito del padre Carmelo mentre Aldo Grasso smonta e bacchetta tutto il carrozzone. Ma Simone Annichiarico e la Casanova Multimedia non ci stanno: “E’ una fiction, non un documentario”.
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Il boom di ascolti per la fiction dedicata all'istrionico artista fa anche il pieno di polemiche: il suo biografo rivela di un passato oscuro di Walter Chiari e di un delitto rimasto impunito del padre Carmelo mentre Aldo Grasso smonta e bacchetta tutto il carrozzone. Ma Simone Annichiarico e la Casanova Multimedia non ci stanno: "E' una fiction, non un documentario".

Walter Chiari, fino all'ultima risata ha chiuso con un boom d'ascolti che gli ha fatto vincere la guerra degli ascolti nella serata di domenica 26 e lunedì 27 novembre, rispettivamente con 5.535.000 telespettatori, share 21,01% e  6.452.000 telespettatori, share 22,66% ma non sono mancate le polemiche su una presunta licenza nel raccontare la vita del mattatore veronese in un modo non del tutto corrispondente alla realtà. Sull'attore e conduttore televisivo è stato, però, detto di tutto e di più in vita come in morte ed è lo stesso Simone Annichiarico, suo figlio attualmente impegnato nella conduzione di Italia's got Talent al fianco di Belen Rodriguez, a chiarire tutto, sia rispondendo ad ulteriori attacchi strumentali, sia difendendo la fiction per la quale ha prestato la sua consulenza per gli autori e gli sceneggiatori.

Tatti Sanguineti, critico televisivo nonchè biografo ed intimo amico dell'attore, rivela all'Ansa di un oscuro segreto su Walter Chiari. Si tratta di una storia che lega e giustifica una presunta infanzia difficile dell'istrionico artista ad un delitto rimasto impunito del quale si sarebbe macchiato il padre Carmelo, all'epoca brigadiere di Pubblica Sicurezza che, nei sotteranei della Questura di Verona, percosse fino alla morte due antifascisti. Tale episodio, secondo Sanguineti, sarebbe stato il motivo per il quale il Ministero degli Interni portò nel 1933 il brigadiere da Verona a Milano ed il fatto avrebbe sconvolto la vita di tutta la famiglia che, da allora, avrebbe vissuto nel timore di ritorsioni  o vendette. Pensare che su Walter Chiari davvero si è detto molto, forse troppo. Il chiacchiericcio e le ricostruzioni aneddotiche addirittura rivelano che fosse presente  a combattere contro gli americani durante lo Sbarco in Normandia.

Nulla di più falso per Simone Annichiarico che tramite il suo profilo Facebook risponde:

Su mio padre è stato scritto di tutto e di più. Questa ricostruzione fornita da Tatti Sanguineti è fantascienza allo stato puro, non ho mai sentito parlare di questa vicenda del nonno in casa. Fantasia spicciola. Viene da chiedersi perche' si senta ancora oggi il bisogno di infangare il nome di Walter Chiari a tanti anni dalla sua morte. C'e' qualcosa di morboso. Non e' sano'

Simone Annichiarico ha partecipato alla fiction, non solo come consulente, ma anche con un piccolo cammeo (interpretava uno dei cronisti asseraggliati all'eseterno dello studio radiofonico della Rai di Via Asiago 10 di Roma) ma sembra ovvio che, alle critiche e alle voci di corridoio, ne risponde in qualità di familiare e figlio, piuttosto che collaboratore alla produzione. Ma le polemiche non si sono fermate con le dichiarazioni di Tatti Sanguineti perché anche Aldo Grasso non ha avuto molta pietà della fiction prodotta dalla Casanova Multimedia. Scrive sul Corriere della Sera: "Per chi ha profondamente amato Walter Chiari, l'artista più che l'uomo, la biografia interpretata da Alessio Boni è stata una vera sofferenza". Non ha tardato ad arrivare la replica della casa di produzione, nata dagli sforzi imprenditoriali di Luca Barbareschi (lo stesso che ha voluto con forza che Walter Chiari, fino all'ultima risata venisse alla luce):

L’ambizione di “Walter Chiari” non era fornire un documento filologicamente esatto della vita di un protagonista della tv italiana, ma costruire un racconto emozionante e comprensibile per gli spettatori di oggi. La invitiamo dunque a rivedere la miniserie in questa luce, in modo da apprezzare meglio la “dimensione tragica” che emerge specialmente nella seconda puntata

Un punto di vista ampiamente condivisibile. Del resto Walter Chiari, fino all'ultima risata è una fiction ispirata alla vita del grande artista, non di certo un documentario (tra l'altro con un Alessio Boni superlativo). Ed in certi sterili virtuosismi e in dichiarazioni che cercano con ostinazione la ribalta, sembra di rivedere il tragicomico affannarsi del passeggero del treno nel voler spiegare "che cosa è il Sarchiapone" ai vicini di posto della carrozza.

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