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“Veneti drogati, arrivisti e senza scrupoli”, i bassanesi offesi dalla fiction ‘Di padre in figlia’

La fiction ‘Di padre in figlia’ divide i veneti. C’è chi accusa la serie di fornire un ritratto irrispettoso e negativo dei bassanesi e chi, al contrario, vorrebbe conferire la cittadinanza onoraria al regista Riccardo Milani, per come ha ritratto bene la città.
A cura di Daniela Seclì
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Stasera, martedì 2 maggio, andrà in onda l'ultima puntata della fiction ‘Di padre in figlia‘. Ambientata a Bassano del Grappa, la serie con Cristiana Capotondi, Stefania Rocca, Alessio Boni e Matilde Gioli, ha narrato la storia di una famiglia, in un arco temporale che va dal 1958 al 1985. Al centro della narrazione, le donne di casa, che tentano di sfuggire a un regime patriarcale.

La fiction ha registrato ascolti strepitosi. All'entusiasmo del pubblico, però, si è contrapposto il disappunto di alcuni bassanesi, che ritengono di essere stati rappresentati ingiustamente. In un servizio a cura di Lorenzo Munegato, trasmesso dal Tg Bassano, la serie è stata definita "noiosa e zeppa di stereotipi". Ecco quanto, è stato dichiarato:

"Noiosa e zeppa di stereotipi negativi che umiliano i bassanesi e il popolo veneto. Ubriaconi, intrallazzoni, evasori, drogati, arrivisti e senza scrupoli. Famiglie lacerate e squassate, divise e litigiose. I nostri nonni non erano così e nemmeno i nostri padri. Perché, per rappresentare questo territorio ricco di storia e cultura del lavoro e solidarietà, si è deciso di mandare in onda un modello così negativo?"

Sembra, però, che Riccardo Poletto, sindaco di Bassano, continui a difendere la sua scelta di ospitare la fiction:

"Gli unici a rimanere convinti della scelta fatta sembrano essere il sindaco e l'amministrazione comunale. Avrà portato – almeno a quanto stabilito dall'assessore Cunico – anche un milione di euro di indotto fino a questo momento, ma sono spicci rispetto a quanto è costata la fiction soprattutto rispetto alla reputazione di un'intera città".

Vicenza Film Commission: "Cittadinanza onoraria al regista Riccardo Milani, ha mostrato bene la città"

Alle parole del servizio trasmesso dal Tg Bassano, si contrappongono quelle di Roberto Astuni, vicepresidente della Vicenza Film Commission. Al contrario, Astuni è pronto a proporre di conferire la cittadinanza bassanese al regista della serie Riccardo Milani:

"Nessuno come lui ha mostrato tanto e tanto bene la città. Mi muoverò già nelle prossime ore perché possa diventare nostro concittadino ad honorem".

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