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Tv Fanpage intervista Alessandro Pess dopo il successo di “Non smettere di sognare”

Protagonista della fiction Mediaset Non smettere di sognare, Alessandro Pess si racconta a Tv fanpage. Dalla passione per il suo lavoro al rifiuto di ruoli televisivi in trasmissioni come Uomini e Donne o i reality in generale, fino al presunto flirt con Nina Senicar.
A cura di Stefania Rocco
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Attore fin da quando aveva nove anni, Alessandro Pess è uni tra i più interessanti personaggi che il piccolo schermo abbia sfornato negli ultimi anni. Fisico scolpito e voce che conquista, ha recentemente interpretato il ruolo di Timer nella serie tv Non smettere di sognare. Lontano dal mondo del gossip, Alessandro ha analizzato insieme a Tv fanpage il mondo dei reality show e dei talent in generale passando dal rapporto lavorativo che l’ha legato a Sara Tommasi fino a quello, non esclusivamente professionale, nato con Nina Senicar.

Pur essendo giovanissimo, hai già più di 10 anni di esperienza alle spalle in ambito televisivo. Hai recitato in fiction quali Carabinieri, Il falco e la Colomba e tantissime altre fino a Non smettere di sognare. Com’è nata questa tua passione?

La mia non è una passione. E’ un vero e proprio lavoro. Quando ho iniziato a recitare, avevo nove anni. Ero in Calabria quando è arrivata la notizia che il cinema aveva scelto la mia terra. C’era un film da fare che si chiamava La corsa dell’innocente e, come tanti altri, ho preso parte ai provini che ne hanno determinato il cast. Da quel momento in poi, ho cominciato a interessarmi a quel tipo di ambiente e se ho potuto continuare in questo percorso, lo devo soprattutto ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, accompagnandomi fisicamente nei miei spostamenti. Quando ho deciso di partire per Roma per iniziare seriamente questo mestiere, avevo sedici anni.

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Qual è stata l’esperienza che ti ha maggiormente segnato?

Il mio mestiere è una vera e propria esperienza di vita. Ogni ruolo ti insegna qualcosa e, anche di più riesce a farlo tutto il contorno. Ogni provino, ogni volta che l’ansia ti consuma in attesa di capire se l’audizione sostenuta è andata bene o meno, senti il fegato andare in pezzi ma è proprio questa l’adrenalina che rende splendido questo lavoro. Fare l’attore ti forma ogni giorno perché ce n’è sempre una nuova. Ogni no, ogni porta chiusa in faccia t’insegna qualcosa quindi non c’è un’unica esperienza che ami ricordare di più rispetto alle altre.

Descrivi il tuo lavoro, però, come qualcosa di straordinariamente precario. E’ davvero così?

Più che precario, il mio lavoro manca spesso di meritocrazia. In più di qualche occasione, capita di essere scavalcati da qualcuno meno bravo di te perché in Italia, invece di puntare su gente veramente brava, che lavora da una vita e possiede anni di gavetta alle spalle, si sceglie spesso di privilegiare un altro tipo di personaggio. Ai casting, uno che s’improvvisa attore, lo noti subito eppure anche quello, se proviene da certi meccanismi televisivi particolari, pensa di potercela fare e spesso accade proprio così.

Ti riferisci ai vari personaggi dei reality show?

In realtà, non ce l’ho nemmeno con loro perché anch’io, se non avessi cominciato questo mestiere da piccolo, mi sarei potuto trovare a far parte del cast di un reality nella speranza di emergere. Per fortuna, ho scelto una strada diversa, rifiutando tutto ciò che potesse essere discordante rispetto al mio mestiere.

Tipo Uomini e Donne?

Si, tipo Uomini e Donne. Mi era stato offerto di parteciparvi ma non ho voluto. Quello che mi dispiace di più, è che molto spesso, chi esce da questo tipo di contesti, non ha l’umiltà per confrontarsi e fare gavetta. Non mi riferisco direttamente ai reality perché, bene o male, molti dei protagonisti dei reality show hanno alle spalle diverse esperienze nel mondo dello spettacolo. Sono soprattutto quelli che partecipano a programmi come Uomini e Donne o simili, che appena finiscono il ciclo di troni vogliono fare gli attori. Li incontri ai provini e ti chiedi perché. Il fatto è che bisogna distinguere tra chi fa tv solo per farsi vedere, per diventare “protagonista” del piccolo schermo da chi, per fare questo lavoro, ha studiato davvero. Non ci s’improvvisa attore, ballerino o cantante. Per quello, bisogna studiare. Tutto il resto rientra nella sfera della visibilità che, prima o poi, svanisce. Il problema, però, sta a monte. Lo riscontri nel fatto che, quando chiedi a un giovane cosa vuole fare da grande, ti risponde: “il tronista”. Ma stiamo scherzando?

Credi che questi personaggi siano privilegiati rispetto a chi ha studiato seriamente per affermarsi?

In qualche caso sì. L’Italia vuole questo, vuole il gossip, vuole i reality e va anche bene a patto che le categorie rimangano ben distinte. Un personaggio tv non è, per forza di cose, un professionista. Può capitare in qualche caso ma non sempre è così.

Alessandro Pess è Timer

Nella fiction tv Non smettere di Sognare, ha interpretato il ballerino Timer. Ci racconti il tuo personaggio?

Interpretare Timer è stata soprattutto una sfida. Sono arrivato ai provini che non sapevo ballare, ero un tronco. Quando mi hanno detto che avrei dovuto interpretare il ruolo di un ballerino mi sono detto: “Va bene. Sono andato a cavallo, mi sono arrampicato sugli alberi, ho nuotato, ho fatto qualunque cosa e adesso imparo a ballare”. Mi sono preparato per cinque mesi più altri tre a Milano per cercare di dare il meglio, nel mio piccolo ovviamente perché non sono un ballerino. In più, ho cercato di personalizzare il personaggio di Timer perché non volevo uscisse fuori il classico figo. Volevo che Timer arrivasse al pubblico attraverso la sensibilità che, di puntata in puntata, ha tirato fuori attraverso le sue debolezze. Un duro solo apparente, un po’ come sono io nella vita. Timer aveva qualcosa da dire, l’anima che si scopre attraverso la danza. E’ stato quello il messaggio che volevo arrivasse al pubblico.

Accanto a te, nel ruolo di Francesca, la tua fidanzata nella fiction, ha recitato Sara Tommasi, una soubrette che è stata al centro dell'attenzione nell’ultimo periodo. Che cosa hai pensato quando hai scoperto di doverci lavorare insieme?

Quando ti trovi dentro queste situazioni, non puoi fare molto. Se io mi fossi ribellato, avrei lottato contro i mulini a vento. Mi sono dovuto impegnare il doppio perché, oltre a concentrarmi su di me, ho cercato di seguire lei. Poi, devo essere sincero, Sara ci ha messo tutto l’impegno possibile. L’obiettivo di tutti era quello di creare un buon prodotto e, per farlo, bisogna spalleggiarsi. Il divismo gratuito è negativo e non porta da nessuna parte. Dietro una fiction in otto puntate come Non smettere di sognare, ci sono sei mesi di lavoro. Il feeling tra gli attori deve nascere al fine di favorire un rapporto amichevole che ti permetta di rendere in scena.

Alessandro Pess e Sara Tommasi

Solo amichevole?

Solo amichevole, fidati. Te lo garantisco.

Sono stati tantissimi i personaggi televisivi che hanno dipinto la Tommasi come psicologicamente instabile. Tu che l’hai avuta a così stretto contatto, ti sei accorto di qualcosa?

In realtà, ho lavorato con Sara per un periodo di tempo limitato poiché le scene che abbiamo girato insieme sono state concentrate in un unico periodo e, solo in seguito, montate con la giusta successione. A livello personale, non ho notato niente di strano. E’ una ragazza che ne ha passate di cotte e di crude e questo mi è dispiaciuto. Ovvio che, lavorando, i rapporti umani lasciano il tempo che trovano. Io, poi, sono un soldato in questo senso. Quando sono sul set, sono concentrato a fare bene. Nella vita privata, è ovvio che ognuno fa quello che gli pare.

Quello che dici è giusto. Sara, almeno per te, non è la Senicar, ma a questo ci arriviamo dopo…

Ma no che non è la Senicar (ride, ndr).

Che cosa pensi dei talent show in generale?

Finché sono talent e lanciano dei veri talenti, permettendo a ragazzi davvero bravi di farsi conoscere, va benissimo. Sono i reality o le trasmissioni in cui c’è gente che litiga che m’infastidiscono. Ovvio che, se sei già una persona conosciuta che ha già dato tanto alla tv e sfrutti il reality per riemergere, va anche bene. Però non deve passare il messaggio che, perché si è stati protagonisti di un reality, si può arrivare ovunque si voglia nella vita perché non è così.

E all’interno dei talent show, c’è un personaggio che è riuscito a stupirti in positivo?

Si, c’è Salvo Vinci, tanto per farti un esempio, che ha fatto parte del cast di Non smettere di sognare. Lui è bravissimo, ha veramente delle doti per le quali è giusto che stia in tv. Anche Lidia Schillaci, pur se all’inizio ignoravo il fatto che provenisse da un talent come Operazione Trionfo, è straordinaria. Li senti cantare e ti viene la pelle d’oca quindi, finché si tratta di questo, va più che bene.

A Non smettere di sognare, hai recitato con mostri sacri come Giuliana De Sio, Luca Ward, e Roberto Farnesi, fino alle nuove leve Katy Saunders e Alice Bellagamba. Come ti sei trovato con gli altri componenti del cast e di chi conservi il miglior ricordo?

Giuliana De Sio è una straordinaria professionista però, purtroppo, non abbiamo lavorato insieme per cui non ho avuto modo di conoscerla né umanamente né professionalmente. Stesso discorso per Luca Ward. Con lui, addirittura, non ci siamo mai nemmeno incrociati. Ho recitato con Roberto Farnesi, ad esempio, che è una persona fantastica. E’ proprio guardando la sua umanità che capisci cosa vuol dire trovarsi di fronte a un vero professionista. Alice, pur essendo alla sua prima esperienza importante, ne è uscita benissimo ed ha avuto tutto il mio appoggio. E’ una ragazza che s’impegna ed è riuscita a dimostrare quanto vale. Con Katy non abbiamo avuto modo di stringere un vero e proprio rapporto proprio perché non abbiamo mai girato scene insieme.

Alessandro Pess fotografato con Nina Senicar

L'attore Alessandro Pess con Nina Senicar

Recentemente, sei stato fotografato con Nina Senicar, una tra le showgirl più belle in Italia. Si vocifera ci sia del tenero: è vero?

Su questa cosa sto dicendo praticamente zero. Mi hanno più tampinato sulle foto con Nina che su Non smettere di sognare e, con questo, ritorniamo al fatto che l’Italia ama il gossip. Rispetto alla Senicar, dico solo che è una persona stupenda. A differenza di tante altre, ha un cervello pazzesco e lo sa usare benissimo. Ci siamo incontrati per lavoro e, come persone normalissime, ci siamo visti qualche volta. Se sono rose, fioriranno. Per il momento, sono cauto. Aggiungo solo che, quando con una persona ci stai bene fino a parlare di tutto, perché non rivederla? Adesso, però, non dico null’altro (ride, ndr).

Progetti per il futuro?

C’è qualcosa in ballo, anzi più di qualcosa. Si tratta di progetti cinematografici poiché, dato che a nove anni ho iniziato il cinema, mi farebbe piacere ritornare a lavorare per il grande schermo. Dovrebbero partire già quest’estate però non sveliamo altro. Si tratta di progetti molto importanti e, appena partiranno, vi racconterò tutto. Promesso.

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