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Tutti orfani di Fiorello: che ne sarà di noi lunedì prossimo?

Ultima puntata con il superbotto e, com’era previsto, il Grande Fiorello esce di scena, lasciandoci orfani del lunedì sera. Il più grande spettacolo dopo il weekend segna un’epoca televisiva: il prima Fiorello e il dopo.
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Ultima puntata con il superbotto e, com'era previsto, il Grande Fiorello esce di scena, lasciandoci orfani del lunedì sera. Il più grande spettacolo dopo il weekend segna un'epoca televisiva: il prima Fiorello e il dopo.

Goodbye My Darling, goodbye my love. Ci ha lasciato con "Breve Amore" di Mina, questo Grande Fiorello e siamo tutti già degli orfani. "Il nostro breve incontro non scordo più, ma non scordarlo nemmeno tu" intona dolcemente il mattatore mentre esce di scena dalla lunga passerella con tutto il pubblico in piedi ad applaudirlo. Ed un'epoca televisiva viene scandita da questi ascolti super (13 milioni di telespettatori, 50.2% di share) e dalla leggerezza dello show: ora c'è un prima Fiorello e un dopo, scandito anche dall'attualità politica del nostro Paese e dal suo passaggio dalla Seconda alla Terza Repubblica.

Fiorello, in queste quattro puntate, ha salvato la faccia della Rai, del varietà e di tutta la nazione. Lo ha fatto con brio, con garbo, con spensieratezza, tornando a farci ridere di gusto, anche su gag minimalistie, di una semplicità sorprendente. Apparentemente sembra non abbia inventato nulla di nuovo, eppure Il più grande spettacolo dopo il weekend resterà, di diritto, uno degli show più belli degli ultimi vent'anni di televisione.

Che "tele" sarà, senza Fiorello?

"La fai la quinta puntata?" si fa chiedere da Mauro Mazza, bersagliato in ogni puntata da Fiorello con la battuta del "trolley già pronto" per andare via e lasciare il posto a Del Noce. Fiorello gli risponde: "No, non la faccio la quinta puntata", e se la ride con il suo fare guascone, con i suoi occhi vispi e coscienti di essere come una gran bella donna d'altri tempi, desiderare e guardare ma non toccare. Solo quattro puntate. Poi chissà.

Fiorello riporta Benigni agli anni '70 con L'Inno del Corpo Sciolto

E noi telespettatori soffriamo la classica crisi d'abbandono. Che ne sarà di noi dal prossimo lunedì? Cosa ci aspetta in tv? La televisione, dopo la santificazione dello showman catanese, è pronta a tornare agli standard soliti, scalpita la Carlucci con Ballando con le stelle, tira un sospiro di sollievo la Marcuzzi per il suo Grande Fratello 12 (a proposito, ieri grandissima umiltà ed autoironia per la conduttrice che si presenta in studio con un maxicartonato di Fiorello posto vicino ad Alfonso Signorini), e poi cos'altro? Forse, per accontentare la "bocca buona" che lo spettatore ha fatto con Fiore, si dovrà attendere la ricca controprogrammazione di La7 con Sabina Guzzanti e il suo "quarto fratello" e con il ritorno di Serena Dandini e il suo The Show Must Go Off.

Ad ogni modo se la sobrietà di Fiorello, che qualche firma prestigiosa si è affrettata già a bollarla politicamente come "democristiana", nulla poteva essere più banale e facilone, ma questo purtroppo è il vizio tutto italiano di far polemiche e politicizzare persino su Il più grande spettacolo dopo il weekend, verrà presa ad esempio non sarà certo un male per il futuro dell'intrattenimento televisivo. Per adesso dobbiamo accontentarci di riempire il "vuoto" con le clip postate sulla Rete. Poi, se non dovesse bastare, abbiamo sempre la rassegna stampa giornaliera con Cesare, su Twitter. Goodbye Our Darling, goodbye Fiorello.

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