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Stefano Jurgens, l’autore di successi come ‘Avanti un altro’ che raccontò di aver visto Gesù

Stefano Jurgens ha collaborato alla realizzazione di tantissimi programmi di successo. Nel suo privato, ha attuato un profondo cammino di fede che affonda le sue radici nel 1992, quando avvenne il suo incontro con la figura di Gesù. Nel 2011 rischiò di morire per via di un virus che lo ridusse in coma.
A cura di Daniela Seclì
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Classe 1953, Stefano Jurgens è l'artefice di alcuni dei programmi di intrattenimento più amati del piccolo schermo. Stimato da Corrado che lo volle al suo fianco come autore, ha collaborato alla realizzazione di trasmissioni come ‘Domenica In', ‘La corrida', ‘L'eredità', ‘Tira & Molla', ‘Chi ha incastrato Peter Pan', ‘Ciao Darwin' e più di recente ‘Avanti un altro'.

Jurgens ha lavorato anche come paroliere. C'è la sua penna dietro brani come ‘Sei forte papà' cantata da Gianni Morandi, ‘La panzanella' di Nino Manfredi, ‘Amori infiniti' di Laura Pausini, ‘Tutto il mondo è casa mia' di Patty Pravo e ‘Dimmi se non è un'idea' di Rita Pavone.

L'incontro con Gesù, il coma e l'esperienza di pre-morte

Nel 1992, in un periodo di crisi professionale, Stefano Jurgens raccontò di aver vissuto un'esperienza straordinaria. In un'intervista rilasciata nel 2014 a Rita Sberna e riportata dal sito PapaBoys, l'autore dichiarò:

"Quando accadde quell’incontro avevo circa 40 anni, non avevo mai pensato a Gesù se non quando feci la prima comunione, dopo crescendo pensavo a tutto quello che la vita mi offriva: le macchine, le donne e quant’altro. In quel periodo di disperazione avevo deciso di gettare la spugna, attraversavo un periodo di vera crisi professionale e trovandomi in spiaggia a mare da solo, di getto fui spinto a prendere un ramoscello che si trovava sulla sabbia e scrissi il nome Gesù. In quel momento vidi realmente Gesù accanto a me, stava alla mia destra. È stata una vera e propria apparizione, lo vedevo con i miei occhi. Tra me e me, mi sembrava di essere impazzito (eppure non avevo bevuto) era tutto reale. Da allora questo Gesù dalla mia destra, è passato dentro il mio cuore. Da quel giorno cerco di vedere il mondo con gli occhi di Cristo e ho cambiato il mio modo di vivere".

Dopo quell'esperienza, Jurgens ha cambiato vita ed è entrato a far parte del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Nel 2011, poi, ha affrontato un ulteriore ostacolo. A causa di un virus, è andato in coma e sembravano non esserci più speranze per lui, tanto che un sacerdote gli somministrò l'estrema unzione.

"La situazione era critica, i medici dicevano ai miei familiari che dovevo morire la notte stessa e per un mese e mezzo la situazione è andata avanti così. Infatti è stata una tortura più che altro, per chi mi stava accanto perché io non ero in grado di capire nulla. Non ho visto tunnel ma diciamo che ho avuto delle percezioni, sentivo una voce narrante che mi parlava e mi raccontava delle cose che non sono di questo mondo. Tutte le sere vedevo due personaggi che non riesco a descrivere a parole, che mi vegliavano sempre, dal primo giorno che sono entrato in ospedale all’ultimo in cui mi sono risvegliato. Erano un uomo e una donna, e ricordo che quando mi sono risvegliato ho aperto il primo occhio e ho visto che uno dei due mi fece segno con il pollice in su, come a dirmi ‘Ce l'abbiamo fatta'".

Dal suo cammino di fede sono nati tre libri: "Nel Cognome del Padre – Viaggio nell’anima di un uomo di Spettacolo",  "Un Angelo in T- Shirt” e "Champagne in paradiso".

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