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Staffelli attaccato su stage a 400 euro: “Il Tapiro andrebbe a chi non verifica”

“Il Tapiro se lo becca Staffelli”, così titolava il quotidiano qualche giorno fa riportando la lettera di una giornalista che raccontava di una candidatura presso l’agenzia dell’inviato di Striscia, che le aveva proposto un contratto di stage a 400 euro. Lui si difende contrattaccando Travaglio e la sua prefazione al libro della giornalista, col dubbio che l’imboscata fosse concordata con la redazione.
A cura di Andrea Parrella
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Sta facendo molto discutere gli addetti ai lavori, e non solo, la vicenda della pubblicazione del 2 agosto da parte de Il Fatto Quotidiano, di un articolo della giornalista Giovanna Ferrero, che raccontava sulle colonne del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, la sua esperienza di prova con la Overlord, società di Valerio Staffelli, il noto inviato di Striscia. L'articolo, titolato sulle colonne del Fatto con un eclatante "Il Tapiro d'Oro se lo becca Valerio Staffelli", ha destato inizialmente molto scalpore, per i molteplici step di prova previsti da Staffelli e i suoi e, soprattutto, per il compenso proposto dopo questa selezione. Da precisare preventivamente che Giovanna Ferrero è una giornalista di 28 anni, precaria: il suo racconto inizia con il ritrovamento di un annuncio nel quale "si cercano redattori interessati al giornalismo d’inchiesta, disponibili a trasferte, automuniti e con domicilio a Monza o zone limitrofe, da inserire nella troupe esterna". Condizioni che, come racconta nella sua lettera al Fatto, sono risultano fondamentalmente accettabili:

Si informa sul mio percorso di studi e professionale. Mi spiega che il lavoro che mi propone è durissimo, basato su grossi sacrifici e che non mi farà diventare ricca (a me basta sbarcare il lunario). Si tratta di un full time in cui si lavora su tutti i fronti: scrivere articoli, realizzare servizi con telecamera nascosta, fare pedinamenti e appostamenti, lavoro di ripresa, montaggio video e produzione televisiva. Per valutare la mia idoneità, sarò convocata altre due volte, con “prove sul campo”

Poi Giovanna Ferrero passa alla narrazione delle varie prove cui viene sottoposta dopo aver inviato la sua candidatura, che vanno dall'entrare in una gelateria ottenendo un gelato senza pagarlo, passando per il riuscire a farsi accettare in casa da alcuni sconosciuti, riuscendo a salutare da una finestra Staffelli per dimostrarlo, fino al pedinamento di quattro persone in un centro commerciale, tutto chiaramente filmato. Per poi arrivare al colloquio finale, con conseguente offerta economica da parte dell'inviato di Striscia La Notizia, che la Ferrero confessa l'abbia lasciata di stucco, vista l'entità della selezione e le premesse: "Per me tutti voi siete dei bambini. Non avete esperienza, nonostante il curriculum, quindi ora siete un peso, non mi date niente, sono io che vi formo. Infatti avevo pensato di fondare una scuola di formazione in cui venivo pagato per farlo. Ma siccome è giusto che il lavoro sia retribuito, offro un contratto di stage da 400 euro al mese. In aggiunta, ogni candid camera vale 400 euro, con pagamento a 60giorni. Per un anno il contratto è così. Dopo un anno, se resisti, se sei portata, se per noi vai bene, allora le modalità cambieranno, ma, come ben sai, in tv è sempre tutto precario, quindi non ti posso dare garanzie". Quindi la conclusione, con tanto di accusa, da parte della giornalista precaria:

Staffelli non sa distinguere tra chi cerca uno stage e chi ha già un bagaglio professionale? Diversamente da una burlesca candid camera o da un provocatorio tapiro, questa messa in scena non ha proprio nulla di divertente, e il distributore di tapiri pare fin troppo simile ai bersagli della sua irriverente trasmissione.

La controrisposta di Giovanna Ferrero: "Poca chiarezza, non ero una novellina"

Staffelli si difende attaccando

Insomma Giovanna Ferraro non può credere che non si faccia una distinzione tra ragazzi in erba, magari appena usciti dall'università e una professionista con "una laurea, un master, cinque anni di lavoro giornalistico, un libro pubblicato ed esperienza televisiva". Sino a qui tutto fila liscio, un'accusa che pare braccare Staffelli e la sua reputazione e che rischierebbe, potenzialmente, di depotenziarlo di tutta la sua credibilità. Ma è proprio quel libro pubblicato il punto sul quale farà leva Staffelli nella sua arringa, che si articola tutta sul web, tra Twitter, il suo sito internet e quello di Striscia La Notizia. La risposta dell'inviato infatti non si fa attendere e mette sotto accusa l'operato del Fatto a livello deontologico, contestandogli di non aver verificato una notizia pubblicato praticamente in primo piano. Ecco la sua risposta integrale al Fatto:

Da qualche anno, abbiamo deciso di aiutare i giovani laureati ad entrare nel mondo del lavoro offrendo loro un opportunità davvero speciale, vedere lavorare da vicino professionisti dell'informazione ed imparare questo entusiasmante lavoro. Con la crisi economica, la disoccupazione di questo segmento è arrivata al dato terribile del 50% e dare un opportunità ad alcuni di loro, ci è sempre sembrata un azione positiva. Non capiamo come mai una ragazza di 28 anni giornalista professionista si sia "infilata" nei nostri casting, ma andiamo oltre. Le selezioni vengono fatte attraverso annunci presso le università e siti collegate ad esse, a volte giungono addirittura, giovani che non hanno ancora presentato la tesi, ma sono interessati a partecipare vista l'occasione, ai nostri stage. Vero è il racconto delle prove effettuate da Giovanna Ferrero e delle numerose selezioni, ma quando si è parlato di importi, siamo stati chiarissimi, 570 euro lordi per lo stage (paghiamo per insegnare altri fanno il contrario) più 570 euro lordi a candid camera mensili, con un minimo di 5/6 eventi al mese. Il tutto avrebbe portato un giovane appena uscito dall'università a portarsi a casa per qualche mese quasi 4.000 euro per imparare un nuovo mestiere. La nostra società lavora oltre che per il programma Striscia la Notizia, anche per 3 testate giornalistiche e gestisce tutti i social che ruotano intorno al mio personaggio con un bacino di oltre 800.000 contatti, un opportunità davvero incredibile per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro. Per concludere se me lo consentite, il Tapiro D'oro lo consegnerei a Giovanna Ferrero e, se permettete anche a voi, che avete pubblicato il suo articolo senza fare prima tutte le opportune verifiche.

Insomma, Staffelli mette totalmente in discussione la credibilità dell'accusa, sostenendo la posizione di chi, in un contesto in cui questa cosa non accade mai, forma ragazzi alle prime armi ("Per me siete tutti dei bambini", dice al colloquio appunto) mettendo anche a disposizione una retribuzione minima fissa che, tuttavia, può ampliarsi non poco con eventi singoli. E soprattutto rimarca il fatto che l'età e l'esperienza di Giovanna Ferraro prescindano dalla chiarezza sul compenso preventiva: insomma, velatamente sostiene che una giornalista esperta e navigata, oltre che titolata, non accoglierebbe quell'offerta a prescindere, proprio per le basi su cui si muove. Ma nel frattempo, nella polemica si infila la politica, rispetto a due organi di stampa, Il Fatto come Striscia La Notizia, che si sono sempre posti in modo scomodo rispetto al cosiddetto palazzo. A suffragare l'accusa del quotidiano è Maurizio Gasparri, che ribadisce appunto la metafora del Tapiro, con uno Staffelli pronto a rispondere per le rime:

Travaglio e quella prefazione al libro di Giovanna Ferrero

Ma torniamo al libro, appunto, che da modo a Staffelli, il giorno dopo, di rincarare la dose con il dubbio che in realtà la giornalista precaria non abbia semplicemente inviato una lettera che la redazione de Il Fatto ha deciso di pubblicare senza verificare la notizia, ma che la cosiddetta imboscata alle selezioni della Overlord fosse in realtà una cosa concordata proprio per andare a scovare qualcosa di forte. L'inviato di Striscia infatti, fa luce sul fatto che il vicedirettore della testata Marco Travaglio, penna di spicco della del Fatto, abbia scritto qualche anno fa la prefazione di un libro della giornalista 28enne e, dunque, sul sito di Striscia appare un post di Staffelli in cui si chiede:

Un dubbio mi tormenta da un paio di giorni. Leggendo in rete la storia della giornalista, Giovanna Ferrero, autrice dell'articolo "Il tapiro d'oro se lo becca Staffelli" (Il Fatto quotidiano del 2 agosto) ho trovato che nel 2011, ha scritto un libro, dal titolo: "Ci scusiamo per l'interruzione – Tv e libertà d'informazione". Il racconto narra la storia della guerra tra l'editore di Europa 7 e Rete 4 televisione di Silvio Berlusconi per la spartizione delle frequenze televisive. Chi ha fatto la prefazione di questo testo? Marco Travaglio, condirettore del Fatto Quotidiano. Considerato che per scrivere la prefazione di un libro ci deve essere amicizia, conoscenza, complicità, ammirazione, come mai Travaglio, che la conosce bene da almeno 3 anni, non ha mai trovato il modo di far lavorare al Fatto Giovanna Ferrero? O forse il suo lavoro è stato proprio quello di partecipare alla selezione organizzata dalla mia società per poi farne un resoconto? Non posso credere che I giornalisti del Fatto, e in particolare Travaglio, prendano per buono un racconto proposto da una sconosciuta collaboratrice che mette sotto accusa me senza un briciolo di prova e senza neanche darmi la possibilità di fornire la mia versione dei fatti. Comunque la si voglia mettere, il dubbio rimane, sempre più forte: non sarà che la giovane giornalista, in realtà scartata per un lavoro che può fruttare anche 4.000 euro al mese, era comunque già pagata da altri?

La vicenda è ancorata a quest’ultimo aggiornamenti, con un silenzio dell’altra parte che potrebbe essere solo tattico, in attesa di una risposta forte, oppure la dimostrazione che una risposta non ci sia. A questo punto sarà interessante capire, a settembre, come si comporterà Striscia, e naturalmente il suo inviato, nei confronti di una voce giornalistica che pare essersi schierata contro il giornale satirico. Cosa dovranno aspettarsi Travaglio, Gomez, Padellaro e gli altri?

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