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Sabrina Ferilli fa a pezzi la Rai: “Un milione di volte meglio Mediaset”

L’attrice e conduttrice di Agon Channel, giudice di Amici da diverse stagioni, condanna il servizio pubblico vessato dalla lottizzazione e la confusione interna all’azienda. Togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa, elogia Mediaset: “Almeno lì sappiamo cosa vogliono”.
A cura di A. P.
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Una Sabrina Ferilli agguerrita e decisa quella che, senza mezzi termini, ha fatto a pezzi la Rai così come oggi è concepita. L'attrice, conduttrice tv per Agon Channel e giudice di Amici da diverse edizioni, ha rilasciato un'intervista al Fatto Quotidiano nella quale ha spiegato cosa non vada,  suo modo di vedere nel servizio pubblico e cosa sia effettivamente cambiato rispetto agli anni nei quali era anche lei al servizio di mamma Rai. Il problema, secondo la Ferilli, è dovuto principalmente alla confusione generale che connota la gestione dell'azienda, ancora incerta sui reali obiettivi, divisa tra ascolti e proposta culturale:

Quando vogliono gli ascolti non sono importanti, all’improvviso, a seconda dei giorni e dei protagonisti, diventano la condizione necessaria. Hanno le idee confuse in questa Rai. Per quello ho smesso di lavorare con loro. Un milione di volte meglio Mediaset, almeno sappiamo cosa vogliono. A me la Rai di Sabina Guzzanti, Serena Dandini, ma anche quella che per un periodo hanno fatto Michele Santoro o Mara Venier, piaceva. Vinceva dal punto di vista degli ascolti, riusciva a trasmettere contenuti culturali. Questo è quello che si dovrebbe chiedere a un servizio pubblico.

Il resto dell'intervista è invece principalmente incentrato sul suo rapporto con il servizio pubblico e i motivi per i quali, qualche anno fa, ha scelto di andare via. Qualcosa che lei descrive come molto diversa da una vera scelta indipendente. Qualche frizione emersa, forse, anche in occasione della recente intervista a Che tempo che fa, quando contestò scherzosamente a Fazio di averle fatto pochi complimenti:

Io parlo da fuoriuscita involontaria: sono loro che mi hanno fatta uscire. A quel punto vado a teatro, produco il mio spettacolo, me lo interpreto e faccio il tutto esaurito. Probabilmente è l’azienda che sbaglia qualcosa, non io. Ho fatto solo pochi esempi, pochi nomi di grande qualità, ma la Rai ne ha fatti fuori assai di più. Quindi se mi chiedete la Rai che vorrei è questa, quella che la lottizzazione ha massacrato, libera e che faceva il massimo degli ascolti. Oggi ruota tutto attorno a due o tre personaggi, si accontentano del minimo che non disturba nessuno. Non è la strada.

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