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Roberto Saviano, Eternit [VIDEO]

Lo scrittore napoletano, nel suo primo intervento dell’ultima serata di Quello che (non) ho tratta un argomento spinoso e mai sufficientemente conosciuto: il caso Eternit. E’ un monologo drammatico, arricchito dalla testimonianza della moglie di una vittima.
A cura di Andrea Parrella
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Roberto Saviano, a Quello che (non) ho, racconta del caso Eternit, una vicenda annosa e dolorosa per migliaia di operai e famiglie che ancora ne piangono la morte. Saviano cerca di fare luce sull'assoluta impalpabilità della causa di questo eccidio: l'amianto c'è, c'è sempre stato, ce l'abbiamo davanti agli occhi ma non ha colore, è evidente ma nessuno l'ha saputo distinguere. E tutta la questione giudiziaria, conclusasi solo a febbraio di quest'anno con una condanna pesante, ma forse non abbastanza, per i responsabili di questa omissione dell'oscurantismo e della negligenza in relazione ai pericoli che gli operai correvano per la convivenza forzata con quelle polveri invisibili. Interviene, arricchendo di drammaticità e verità l'intervento, Romana Blasotti, moglie di una delle vittime dell'amianto. Legge della parola "polvere", ha la voce quasi rotta, resa forte e resistente dai dolori patiti: non solo suo marito ma anche suoi svariati familiari hanno perso la vita per lo stesso motivo. Saviano, poi, conclude dopo un lungo applauso per la donna, elogiando l'operazione giudiziaria finalizzata a scovare tutto ciò che si cela dietro questo grande mistero. Un dovere sostenerli.

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