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Quando Dario Fo scoprì di aver vinto il Nobel con Ambra Angiolini

Il maestro venne a conoscenza del premio durante una puntata dello storico programma Rai “Milano-Roma”. Ambra Angiolini, sua “autista” per 9 ore, lo ha ricordato teneramente: “In quella giornata ho sentito l’amore di un Uomo per la sua vita”.
A cura di Andrea Parrella
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L'ultimo premio Nobel per la Letteratura italiano è stato Dario Fo. Il drammaturgo e attore, morto in seguito a complicazioni polmonari, era stato insignito del grande riconoscimento dall'Accademia nel 1997, grazie ai meriti artistici e letterari indiscutibili che gli sono stati riconosciuti per il suo lavoro di ricerca sulla lingua italiana e lo studio dei dialetti. Indelebile, nei ricordi di molti telespettatori, il modo in cui Fo venne a sapere della sua vittoria, durante un programma televisivo al quale stava partecipando con Ambra Angiolini, la cui figura si è inevitabilmente legata a quella del maestro. La conduttrice un tempo di Non è la Rai fu protagonista con il premio Nobel di una delle puntate del memorabile programma Milano-Roma, durante la quale Dario Fo venne a sapere di essere stato insignito del premio Nobel con un messaggio scritto su un foglio sventolato da un'auto della produzione affiancata.

Il ricordo di Ambra: "Onorata di essere stata la tua autista"

In un posto pubblicato su Instagram Ambra Angiolini ricorda il maestro scomparso a 90 anni nell'ottobre 2016 facendo riferimento proprio a quella giornata, durante la quale guidò un'auto da Milano alla capitale per 9 ore (aveva la patente da pochissimo, solo due mesi) e un'altra auto affiancata avvertiva il maestro di aver vinto il Nobel:

Onorata di essere stata la tua autista per 9 ore…. io avevo la patente da due mesi e tu da due minuti eri un premio Nobel…..una giornata dove ho sentito l'amore di un Uomo per la sua vita, per la sua Franca e per tutto ciò per il quale non uscirai facilmente dal mio cuore.
Grazie per aver camminato accanto a me anche quando avresti potuto stare davanti e darmi le spalle.

Il Nobel al giullare Dario Fo

Gli studi e la ricerca di Fo trovarono l'espressione più alta nel suo Mistero Buffo, un'opera nella quale si immergeva tra lazzi e sberleffe, oltre che momenti estremamente commoventi, nelle storie della Bibbia e dei Vangeli con una miscela di quei linguaggi nuovi che gli valse quell‘appellativo da lui amato di "giullare che si fa beffe del potere". Un titolo sostanzialmente conservato, visto che Dario Fo, anche nei suoi impegni politici (personali ed ideologici), ha mantenuto la sua posizione "contro". Criterio riflesso nella motivazione che l'Accademia di Svezia formulò per giustificare l'assegnazione del Nobel:

Il Premio Nobel per la Letteratura viene assegnato quest'anno allo scrittore italiano Dario Fo, perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi

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