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Profezia Maya: Italia1 serve il suo “fritto Mistero”

L’Apocalisse ha invaso la televisione con impeto, specie negli ultimi giorni. Nessuno aveva dubbi in merito al possibile sciacallaggio mediatico, del quale Italia 1 ha regalato un saggio perfetto con lo speciale di Mistero.
A cura di Andrea Parrella
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Se state leggendo queste parole vuol dire che non è accaduto nulla. E' ora che qualcuno osi pronunciare la frase di rito Io, comunque, l'avevo detto. Diciamocela tutta, questa storia è stata una valvola di sfogo per il divertimento e la speculazione di molti (non che mancasse chi, per motivi propri, ci credeva), i Maya hanno sostituito Nostradamus così come i telefoni cellulari con le prime fotocamere rimpiazzarono i Nokia 3310 con il memorabile Snake in dotazione. In fondo è stato seguito un flusso garante del cento per cento di affidabilità, visto che se il mondo fosse davvero finito, nessuno potrebbe stare qui a lamentarsi, ed ora che nulla è accaduto, pure quelli che non ci avevano creduto tirano le somme con un sospiro di sollievo.

La profezia che descriveva il mondo sull'orlo di un baratro ha penetrato il linguaggio televisivo in ogni suo segmento, qualsiasi anfratto di tubo catodico possibile ne è stato caratterizzato, anche se in minima parte. Il conduttore di Omnibus notte ha salutato il pubblico dando al giorno successivo l'appuntamento e chiosando con un caustico "facendo i dovuti scongiuri"; i principali contenitori di intrattenimento degli ultimi giorni ne hanno fatto un massiccio uso durante le ore di programmazione; persino Marco Travaglio, nel suo spazio a Servizio Pubblico, ha accennato per un momento all'argomento più battuto del recente passato.

Ma il massimo l'ha fatto Italia1, rispettando il suo tipico stile ridondante e artificiosamente escatologico, proprio a dimostrazione che l'argomento avesse un'eco particolare. L'emittente "giovane" di Mediaset ha dedicato uno speciale in prima serata per parlarne e discuterne in maniera, più o meno attendibilmente, scientifica. C'era Bossari, in evidente confusione per l'abbigliamento da notte di San Silvestro prescelto, chiamato all'arduo compito di gestire un manipolo di ospiti, alcuni in studio, altri sparsi in giro, anche in quei punti prescelti per salvarsi dall'apocalisse. Sui contenuti non c'è sufficiente materiale da commento che si possa sciorinare, in quanto non è in questa sede che si siano dette più o meno fandonie rispetto ad altre. Più che altro, questa serata speciale da countdown è un sintomatico esempio del ruolo totalitarista che la televisione abbia assunto nell'economia della costruzione di questo evento e della maniera saggia con la quale ne abbia direzionato le sorti, tanto da poterlo gestire e ricavarci il massimo introito possibile. I dubbi che ciò potesse accadere, rasentavano lo zero.

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