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Per Berlusconi, Masi e Innocenzi ipotesi di abuso d’ufficio nell’affare Annozero

Il Tribunale dei Ministri invia le carte di Trani al tribunale capitolino, affinchè decida dell’imputazione di abuso d’ufficio per il Presidente del Consiglio, l’ex dg Rai e l’ex commissario Agcom Innocenzi: i tre sarebbero coinvolti nel tentativo del 2009 di chiudere il programma Annozero.
A cura di Marianna D Onghia
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Silvio Berlusconi

Se la Rai taglia fuori Santoro e Annozero dal palinsesto, il conduttore ha ancora una chance per dimostrare la veridicità dei suoi sospetti sul presunto complotto risalente al 2009, ai danni del suo programma e se la giocherà nel tribunale di Roma: il Tribunale dei Ministri, infatti, ha passato le carte del "caso Annozero" all'ufficio della capitale, che dovrà decidere tra rinvio a giudizio o archiviazione della questione giudiziaria. La causa si riferisce ai fatti del 2009, anno nel quale il presidente Berlusconi, nell'era dell'ex direttore generale Rai, Mauro Masi e dell'ex commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi, avrebbe fatto pressioni all'azienda di Viale Mazzini affinchè Annozero venisse chiuso.

L'organo giudiziario dei ministri si è già espresso su alcuni punti della faccenda, quelli cioè che vedevano il Presidente del Consiglio indagato per concussione ai danni di Innocenzi e minacce all'Agcom: il tribunale originariamente occupatosi del caso ha prosciolto Berlusconi dalle suddette accuse, ma sui tre protagonisti della faccenda graverebbe ancora l'ipotesi di abuso d'ufficio. Su quest'ultimo punto, però, il Tribunale dei Ministri decide di passare la palla a quello capitolino, che deve ora decidere se proseguire la causa o metterci una pietra sopra: nelle mani dei giudici romani passeranno le famose 18 intercettazioni, telefonate tra Masi, Berlusconi e Innocenzi, che Michele Santoro portò in scena durante l'evento Raiperunanotte.

Il contenuto delle telefonate parlerebbe, per Santoro, di un piano per chiudere il suo Annozero, in ogni caso fallito, almeno fino ad oggi con questo temporaneo o forse definitivo addio del giornalista dalla tv pubblica. L'incipit della bagarre risale comunque a un anno fa, precisamente a marzo 2010, quando le intercettazioni vengono alla luce, scatenando l'ira del conduttore verso i suoi dirigenti: è qui che si accende il focolaio del conflitto con il dg Masi, apparentemente accantonato con la firma di Michele Santoro per l'autunno 2011 in Rai, ma tornato a galla nella stagione televisiva seguente.

mauro masi

Il "vaffa….nbicchiere" detto da Santoro a Masi durante una puntata di Annozero, porta l'azienda a decidere per la sospensione di 10 giorni per il giornalista, pena per la quale il conduttore chiederà il ricorso: la sua bella rivincita, però, arriva in occasione della telefonata in diretta di Masi ad Annozero, dove la favella e le argomentazioni di Santoro prevaricano sull'ex Dg. La lunga partita tra il conduttore e il suo ex direttore sembrava veder vincere il giornalista con la fine del mandato di quest'ultimo per dedicarsi alla Consap, ma la ghigliottinata ad Annozero da parte della Rai ha riportato la situazione in sostanziale parità.

L'eventuale rinvio a giudizio del caso, che l'avvocato del premier Niccolò Ghedini esclude, potrebbe riaprire la partita tra i due ex conviventi forzati Santoro e Masi e decidere per il punto decisivo: a detta del segretario Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai) Carlo Verna, il proseguo del caso potrebbe segnare un punto a favore anche nella lotta democratica al conflitto d'interessi, che la fa da padrone da troppo tempo nel mondo delle telecomunicazioni. Cosa deciderà il tribunale romano, rifiuterà o andrà avanti?

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