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Padre e figlio di 18 anni uccisi dallo stesso male, il ragazzo scrisse a Flavio Insinna

La storia di Enrico Motta, 18 anni, e suo padre Andrea, sconfitti dallo stesso male. Il ragazzo scrisse a Flavio Insinna inviando una lettera ad “Affari Tuoi”: “Sono sicuro che se fossi qui alla sezione Trapianti del San Matteo di Pavia potresti allietare le giornate dei tanti bambini che sono qui per curarsi”.
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Enrico Motta, 18 anni e studente di Francavilla Bisio, è morto dopo un lungo calvario. La sua storia è nota perché scrisse, dalla sezione Trapianti del San Matteo di Pavia in cui era ricoverato, a Flavio Insinna nel corso di "Affari Tuoi". Una storia che fece discutere e commuovere i telespettatori dato che Enrico soffriva della stessa malattia per cui, appena due mesi fa, è morto suo padre Andrea. Una tragedia che ha colpito duramente tutta la cittadinanza di Francavilla Bisio, in provincia di Alessandria, e che ha lasciato un vuoto incolmabile soprattutto in Orietta, la madre di Enrico e la moglie di Andrea.

Il ragazzo scrisse a Flavio Insinna per dirgli di come al San Matteo di Pavia ci volesse una figura come la sua, per allietare le sofferenze soprattutto dei più piccoli. Una lettera in cui si scopriva tutta la bontà d'animo, la tenerezza e l'altruismo di un ragazzo che, a giudicare dalle testimonianze raccolte da Alessandria News, non si fa fatica a definire come tale. Flavio Insinna lesse la sua lettera in tv, stando a quanto rivelato dal giornale locale, durante una puntata del gioco milionario "Affari Tuoi":

Sono sicuro che se fossi qui alla sezione Trapianti del San Matteo di Pavia potresti allietare le giornate dei tanti bambini che sono qui per curarsi.

Suo padre è morto due mesi fa

Enrico avrebbe compiuto 19 anni il prossimo agosto e, tra gli ultimi post pubblicati sul suo profilo Facebook, ce n'è uno dedicato a suo padre, che nonostante il suo male è sempre stato accanto a suo figlio.

Metteva sempre prima le altre persone a se stesso e credetemi ,crescere con un papà così è un esperienza meravigliosa. Durante la malattia, pur avendo forti dolori mi ha sempre sostenuto, coccolato, rassicurato e infuso coraggio per superare ogni problema. ogni volta che ero ricoverato in oncologia è sempre venuto a trovarmi anche quando la situazione è peggiorata lui c'era sempre, sacrificava le sue poche energie per passare un po di tempo con me. È stato davvero un eroe.

Una doppia tragedia che ha lasciato tutti senza parole.

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