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Morto l’inventore dei Barbapapà: Talus Taylor è mancato a 82 anni

Professore americano naturalizzato francese, creò insieme alla moglie Annette Tison i celebri personaggi buffi e coloratissimi. Dai loro fumetti fu tratta una serie animata giapponese che è ancora oggi è cult in tutto il mondo, Italia compresa.
A cura di Valeria Morini
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Alzi la mano chi non conosce i Barbapapà, celebri e coloratissime creature protagoniste di un fumetto e di una serie a cartoni animati, da quattro decenni popolarissimi in tutto il mondo. Talus Taylor, colui che li creò nel lontano 1970 insieme alla moglie Annette Tison, è purtroppo scomparso da pochi giorni, all'età di 82 anni. Taylor è mancato a Parigi lo scorso 19 febbraio, ma la notizia è trapelata solo da poche ore. Nato a San Francisco nel 1933, l'autore era naturalizzato francese ormai da moltissimi anni.

Taylor era curiosamente un professore di matematica e biologia, mentre la moglie era architetto e designer. Insieme, crearono una serie a fumetti con protagonista il simpatico Barbapapà (nome che per estensione comprende l'intera famiglia), la moglie Barbamamma e i loro sette Barbabebè. Buffi e multicolori, prendono il loro nome dallo zucchero filato, che in francese è detto proprio "Barbe à papa". Sembra che Talus e Annette ebbero la prima idea per i personaggi in un bistrot parigino, durante il tumultuoso Maggio francese del 1969. La loro creatura è così frutto del movimento di quel periodo, del bisogno di libertà e della "fantasia al potere" ed è uno dei primi prodotti per l'infanzia a contenere un esplicito messaggio ecologista e a parlare di emarginazione sociale. La coppia produsse dieci volumetti di storie, che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in oltre 30 lingue diverse.

Dopo il grande successo delle strisce a fumetti, nel 1974 viene realizzata una serie animata giapponese, che è anche il primo cartoon proveniente dal Sol Levante a essere sbarcato in Italia (trasmesso dal 1976 su Raidue). L'impatto è stato talmente forte da generare addirittura un neologismo tuttora utilizzato, come "barbatrucco". Una nuova serie è stata poi realizzata nel 1999; entrambe vengono regolarmente trasmesse ancora oggi.

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