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Monica Setta si pente: “Ho sbagliato a vestirmi in modo sexy in tv”

In un’intervista rilasciata a “Di Più”, la presentatrice ha spiegato di essersi pentita di aver indossato profonde scollature e abiti molto corti in tv. Se potesse tornare indietro, ascolterebbe il consiglio di Lucia Annunziata che le disse: “Copriti e basta”.
A cura di D.S.
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Per molto tempo, Monica Setta è stata una delle conduttrici di punta di Rai2. Oggi conduce dei programmi su Rai Gulp e Rai YoYo. In un'intervista rilasciata a "Di Più", però, ha spiegato di essersi pentita di essersi posta in maniera troppo provocante in passato. La presentatrice gode di un fisico sinuoso, che spesso ha evidenziato con profonde scollature o abiti molto corti. Se potesse tornare indietro, però, non lo rifarebbe:

"La televisione è entrata nella mia vita a 40 anni, dieci anni fa. Sono uscita da Raidue perché, in questa scalata tardiva ma repentina, avevo perso di vista alcune cose e ho commesso qualche errore. Per esempio, ho commesso qualche errore nel rapporto con i telespettatori che mi seguivano. Sbagliando, avevo imposto un modello un po' vistoso di femminilità: un modello che oggi, mi creda, non mi appartiene più. Ma non mi appartiene sinceramente, perché lo sento non totalmente rispettoso del telespettatore."

Il modo in cui appariva in trasmissione, però, era anche l'effetto di una fase particolare della sua vita:

"Nella mia vita, che era sempre stata la vita di una giornalista di carta stampata, l'arrivo in televisione ha coinciso con la crisi dei quarant'anni. Mi spiego meglio. Ho raggiunto il successo nel periodo in cui ogni donna si sente ancora molto bella anche se percepisce che il tempo sta passando. Un periodo davvero molto difficile. Complice questo, probabilmente, ho un po' esagerato con la mia immagine. Ma solo in tv. Nella vita privata, invece, sono rimasta la donna di sempre, discreta e accollata. Tanto per intenderci, non sono mai andata a mare in t0pless."

Quindi ha spiegato come avrebbe dovuto comportarsi:

"Ero percepita come una donna sexy e a fronte di questo, anche della mia esuberanza, sarebbe stato più giusto stare più attenta. In televisione avrei potuto indossare una giacca in più, un paio di pantaloni, soprattutto per essere meno criticabile. Vestire in maniera audace poteva sembrare un atto liberatorio, di femminismo, in cui era come se dicessi a tutti: "Io sono così, vado in giro come mi pare, il corpo è mio", ma in realtà non lo era. Con il tempo, con la maturità, ho capito che sbagliavo, che sarebbe stato meglio se avessi scelto abiti ‘nella media', perché a casa non c'è solo la ragazza giovane, o il ragazzo, c'è anche la signora che si può sentire offesa o messa in crisi dalla fisicità della conduttrice. Una collega mi aveva fatto questa raccomandazione, ma io non l'ho ascoltata."

A consigliarle di vestire in modo più discreto era stata Lucia Annunziata:

"Incontrandomi nei corridoi della Rai, mi disse: "Ti devi mettere solo un vestito nero. Punto e basta. Copriti e basta". E io: "No, Lucia, assolutamente, è un atto liberatorio il mio, mi vesto come mi pare, non faccio male a nessuno". Invece, oggi, se tornassi indietro seguirei il suo consiglio, perché se avessi seguito il suo consiglio sarei stata attaccata di meno e avrei avuto meno problemi. […] Quell'immagine non era la mia."

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