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Michele Misseri a Quarto grado: io ho ucciso Sarah Scazzi

Quarto grado, la trasmissione di Rete 4 condotta da Salvo Sottile, ha mandato in onda l’audio di una registrazione di Michele Misseri in cui si proclama l’assassino di Sarah Scazzi e racconta i dettagli dell’omicidio.
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Quarto grado, la trasmissione di Rete 4 condotta da Salvo Sottile, ha mandato in onda l'audio di una registrazione di Michele Misseri in cui si proclama l'assassino di Sarah Scazzi e racconta i dettagli dell'omicidio

La cronaca nera è ormai al centro della vita della televisione, non si può far altro che constatare che qualsiasi trasmissione ormai ha un proprio spazio di approfondimento dedicato ai delitti efferati del nostro paese. E più si può entrare in profondità nelle vicende familiari, sviscerando segreti e misteri anche intime dei protagonisti di queste storie da brividi, più il pubblico sembra apprezzare le trasmissioni che si occupano in questo modo della cronaca nera.

Uno dei principali programmi che si occupa proprio esclusivamente di cronaca nera è Quarto grado su Rete 4, condotto da Salvo Sottile con la partecipazione di Sabrina Scampini. Nelle ultime settimane è stato dedicato un grandissimo spazio al caso di Melania Rea e Salvatore Parolisi, con una lettera di Parolisi scritta proprio a Quarto grado in cui si definiva un detenuto innocente. Ma questa volta vogliamo parlarvi dell'altro caso caldo della cronaca nera italica, cioè quello di Sarah Scazzi: l'omicidio della ragazzina di Avetrana ha coinvolto tutta la famiglia Misseri e dopo Michele, anche Sabrina e Cosima sono in carcere con l'accusa di aver avuto un ruolo determinante nella morte di Sarah.

Misseri a Quarto grado spiega l'omicidio di Sarah Scazzi

Ma mentre si parla di una possibile scarcerazione per Sabrina e Cosima, Michele Misseri è stato protagonista di Quarto grado, grazie ad una registrazione audio in cui racconta la sua verità, o una delle tante visto che ha cambiato più volte versione. Ecco cosa ha detto:

Allora io l'ho uccisa, io ho fatto il guaio, io mi sento in colpa. Li dove c'è quell'altarino dopo ci andrà anche la mia foto li dentro. Io Sarah l'ho presa in questo modo, l'ho girata così, per andarsene. Allora lei ha dato un calcio così all'indietro, come ti devo dire, dove mi ha preso. Io ho perso la testa e un pezzetto di corda c'era là sopra. Parlavamo del trattore, tutto qui. Può darsi che c'era la fascetta dello zaino che c'aveva. Forse quando ho messo la corda. Questa è un'ipotesi mia perché io mica, mica ho visto. Io non mi ero accorto che c'aveva lo zaino. Io quando l'ho presa da terra ho visto che c'aveva lo zaino sulle spalle.

Questa è una vera e propria confessione, un'ammissione di colpevolezza che sarebbe giusto restasse nelle aule giudiziare e non spiattellata in tv ad uso e consumo di milioni di telespettatori. La tv deve ancora trovare la strada giusta per veicolare questi contenuti, il rischio di cadere nella morbosità è sempre dietro l'angolo.

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