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Marco D’Amore su Gomorra 3: “Ciro l’Immortale è già morto”

L’attore protagonista di Gomorra ha parlato del personaggio che interpreta, alla luce delle riprese per Gomorra 3 – La Serie, che inizieranno nelle prossime settimane.
A cura di Andrea Parrella
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Sono passate poche settimane dalla fine di Gomorra 2 – La Serieil prodotto targato Sky che è riuscito a tenere attaccati allo schermo i telespettatori italiani e non solo, con le vicende che hanno riguardato la faida tra i Savastano, Ciro Di Marzio e i nuovi ptotagonisti di questa seconda stagione. Il finale è oramai noto a tutti, il personaggio interpretato da Marco D'Amore ha infatti ucciso Don Pietro Savastano "per mano" di suo figlio Genny Savastano. Un finale eclatante, con un'ultima puntata segnata dall'uccisione della figlia dell'Immortale, una delle scene più toccanti e criticate di questa stagione.

In occasione della presenza dell'intero cast al Giffoni Film Festival, gli attori hanno parlato di questa stagione appena conclusa ed anche di quella che verrà, visto che Gomorra 3 – La Serie è già in preparazione ed andrà in onda nella prossima primavera, su Sky. Marco D'Amore si è concentrato proprio sul suo personaggio che interpreta, che in questa stagione ha subito la definitiva metamorfosi verso la spietatezza pura:

Gomorra è un campo minato; è un progetto così ampio che va oltre i suoi personaggi. È un racconto epico, perfetto per Napoli. Per Ciro, però, l'Immortalità è una condanna: lui è già morto dentro, prima con l'omicidio della moglie e poi con la morte della figlia

D'Amore ha anche spiegato la sua reticenza nello spiegare il suo metodo di studio dei personaggi: "Come sono riuscito a girare le ultime scene della seconda stagione? Non so cosa voglia dire perdere un figlio e a dir la verità non mi piace spiegare di come cerco le emozioni. E' un lavoro molto intimo. Per quella scena ho deciso di farmi crescere i capelli, che non ho, ho deciso di tornare da solo sulla tomba di Imma, dove avremmo girato la scena, ho pensato magari a dettagli banali. Lavoriamo su corde invisibili che fanno parte della nostra intimità. Voi spettatori dovete godere del risultato e non devi sapere cosa c'è dietro".

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