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Luca Barbareschi attacca Roberto Benigni: “È ricco, investa soldi suoi nella cultura”

Durissimo Barbareschi, che rivendica il suo corposo investimento nel Teatro Eliseo di Roma e accusa i colleghi di non fare lo stesso, in particolare Benigni: “È il più ricco d’Italia, mettesse i soldi nei teatri oltre a parlare. Facile essere di sinistra con il portafogli a destra, gli artisti italiani pensano più alle case in campagna che alla cultura”.
A cura di Valeria Morini
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Luca Barbareschi ancora una volta senza peli sulla lingua. L'attore ha indirizzato una dura critica nei confronti dei colleghi, a suo dire colpevoli di non investire i propri ingenti mezzi nella valorizzazione della cultura italiana e in particolare del teatro, settore da anni in forte crisi. Il bersaglio della sua polemica, contenuta in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, è soprattutto Roberto Benigni.

Perché proprio il comico toscano (protagonista di un recente omaggio all'amico Massimo Troisi) è al centro delle parole – tutt'altro che leggere – di Barbareschi? Benigni viene probabilmente scelto come esponente più noto (e più ricco, dice il collega) della sinistra intellettuale-artistica italiana.

"Essere di sinistra con il portafoglio a destra è facile"

Barbareschi ha parlato in un video dopo la presentazione della nuova stagione al Teatro Eliseo di Roma, da lui diretto e riaperto dopo un lungo contenzioso legale proprio grande al suo massiccio investimento con soldi propri.

Chi ha i soldi li investa, anche i privati. Io li ho investiti, 4,8 milioni di euro e 2,5 in start up, ho messo i soldi miei. Benigni, che è molto ricco, metta soldi. Tutte le grandi star italiane che hanno ingenti mezzi adottino un teatro e mettano soldi loro. Son tutti di sinistra, sono tutti molto sociali. Sai, essere di sinistra con il portafoglio a destra è molto facile. Bisogna mettere il portafoglio a sinistra, pagare e pensare di vivere in una comunità in cui tu metti i tuoi mezzi. Benigni è l'uomo più ricco d'Italia, mettesse dei soldi nella cultura, oltre a parlare e a fare i suoi incassi. Ha un grande agente, Presta, ricco come lui, adottino un teatro, lo restaurino, facciano delle belle stagioni. Basterebbero 4-5 grandi artisti che facciano questa cosa e Roma avrebbe cinque teatri di qualità. Ogni volta che faccio questa cosa li vedo partire per le loro meravigliose 20 case in campagna.

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