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Le serie tv italiane conquistano l’America, è la rinascita della nostra televisione

Il Wall Street Journal celebra le serie tv italiane e dichiara, con “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, l’inizio del Rinascimento televisivo italiano.
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Serviva Paolo Sorrentino a dare lo spunto per il definitivo salto di qualità alla serialità televisiva italiana, già lanciata grazie al lavoro fatto soprattutto da Sky negli ultimi dieci anni. Il Wall Street Journal, in un pezzo firmato da Tobias Grey, applaude al nuovo fenomeno della tv italiana, il papa giovane di Sorrentino, l'icona Jude Law che, già nelle prime sequenze di "The Young Pope", si accende una sigaretta e chiede per colazione una Coca Zola Zero alla ciliegia. O al cardinale Voiello (Silvio Orlando) che ha tre telefonini diversi, ognuno con una cover dedicata ad un calciatore del Napoli.

Nel pezzo si traccia il profilo di un grande lavoro, quello di Andrea Scrosati, responsabile dei palinsesti e della programmazione di Sky Italia, che proprio a Tobias Grey racconta che su una cinquantina di produzioni televisive su diversi papi nella storia italiana, soltanto "The Young Pope" mostra il Papa come "una figura problematica ricca di umane contraddizioni". Ma non bisogna dimenticare il passato delle produzioni di Sky, una nuova generazione di prodotti cominciati con "Romanzo Criminale" che hanno rubato la scena e iniziato una nuova continuità, segnando un gap impossibile da colmare per la tv generalista. Scrive Grey (traduzione di Dagospia):

Il fenomeno è parte di una nuova generazione di serie tv che rompono i paradigmi della tradizione italiana. La svolta c’è stata nel 2008, dichiara Scrosati, con la prima serie televisiva prodotta da Sky Italia, “Romanzo Criminale” che è andato in onda per due stagioni ed è stata esportata in tutto il mondo. Il successo commerciale e di critica di quella serie, che abbraccia ben 25 anni di storia italiana moderna e spazia tra gli anni del terrorismo, dei rapimenti e della corruzione nelle istituzioni, ha aperto la strada a molti altri progetti innovativi.

Da "Romanzo Criminale" si arriva fino a "The Young Pope" e ai prossimi progetti in cantiere: la terza stagione di "Gomorra – La Serie", "1993", stagione sequel di "1992" e, ancora da Roberto Saviano, "ZeroZeroZero" che racconta il traffico internazionale di cocaina. "Calciopoli" sarà un progetto che vedrà la luce solo nel 2018 e racconterà lo scandalo che nel 2006 ha coinvolto la Juventus e i maggiori club di Serie A. Da Sky al resto del mercato che, in Italia, ha deciso di spostarsi massicciamente sulla tv come la Leone Film Group:

La società, fondata da Sergio Leone e oggi posseduta dai figli Raffaella e Andrea, ha annunciato che quest’anno metterà in produzione due serie TV in lingua inglese. Una di queste è “Colt”, un Western in sei parti, basato sull’ultima trama scritta da Leone prima di morire nel 1989; l’altra è un adattamento in 12 parti di “I Beati Paoli”, un romanzo su una setta segreta considerata precursore della Mafia, pubblicato per la prima volta a puntate nel 1909.

Anche la Rai si sta muovendo. Da quest'ottobre andrà in onda "I Medici", produzione internazionale con Dustin Hoffman grande protagonista che racconta le vicende della famiglia fiorentina più famosa e facoltosa della storia d'Italia. Ma c'è un progetto in cantiere ancora più atteso, l'adattamento in lingua italiana del best seller di Elena Ferrante "L'amica geniale", le riprese partiranno il prossimo anno.

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