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“Le Iene” raccontano la storia di Giovanni, senzatetto in attesa della pensione

A “Le Iene” Matteo Viviani racconta la storia di Giovanni, che dopo aver perso il lavoro a pochi anni dalla pensione si ritrova senza una casa in cui vivere ma con una gran voglia di lottare e sentirsi ancora utile nella sua comunità.
A cura di Simona Saviano
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Lo show di Italia 1 "Le Iene" ha tra i suoi pregi quello di denunciare ingiustizie e truffe, ma talvolta anche quello di raccontare storie che mostrano il lato buono degli italiani. La vicenda di Giovanni, senzatetto che vive per le strade di Como, parte come un'inchiesta di Matteo Viviani su un'ipotetica possibilità di sfruttamento. Il servizio nasce dalle segnalazioni della storia di Giovanni, un senzatetto che di notte aiuta gli operatori ecologici nella raccolta dei rifiuti: in alcune clip mandate in onda si vedeva la persona in questione aiutare i suoi amici durante le ore di lavoro notturne raccogliendo i sacchetti lasciati dai cittadini fuori le proprie abitazioni. L'indagine di Viviani parte da un interrogativo, ovvero scoprire se il "malcapitato" sia sfruttato dai suddetti operatori ecologici oppure no: da qui l'inseguimento notturno a cui è seguita un'intervista agli interessati che hanno raccontato di come Giovanni li aiuti e di come venga ricompensato con qualche decina di euro.

Giovanni, senza più un lavoro e non ancora in età pensionabile

Per la iena di Italia 1 si apre così un vero e proprio "micro-cosmo" in cui Giovanni appare bene integrato, amato dalla sua comunità che è disposta ad aiutarlo anche con poco: abiti usati, cibo, un bicchiere di vino e così via. Per l'uomo appare importante sentirsi parte di una società – seppur in scala locale come può esserlo la città di Como – e soprattutto "utile" agli altri. Viviani decide così di intervistare direttamente Giovanni e scopre che è un uomo molto socievole che si è ritrovato senza un lavoro a qualche anno dalla pensione: dopo aver lavorato una vita "quasi" intera, il protagonista della storia raccontata a "Le Iene" ha perso il lavoro e non ha ancora raggiunto l'età pensionabile che gli consentirebbe di vivere grazie ai contributi versati negli anni. Una storia drammatica come tante ma che ha regalato ai telespettatori una speranza: il senso di solidarietà che ancora contraddistingue alcune realtà sociali italiane.

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