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La reazione di Maisie Williams nel vedere una Nintendo (VIDEO)

Maisie Williams de “Il Trono di Spade” e i teenager nati nei 2000 alle prese con una Nintendo: reagiscono come se avessero visto un fossile.
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Maisie Williams de "Il Trono di Spade" e i teenager nati nei 2000 alle prese con una Nintendo: reagiscono come se avessero visto un fossile.

Maisie Williams, la Arya Stark de "Il Trono di Spade", ha solo 17, nata nel 1997 è praticamente una "millenials", una teenager del nuovo millennio. E come tutti quelli nati dai 2000 a seguire, i nativi digitali, certe robe in analogico fa fatica a comprenderle. E così quando le viene mostrata una Nintendo, la prima console che ha lanciato negli anni '80 il brand di Super Mario Bros e giochi con la pistola a infrarossi come Duck Hunt, sembra quasi che le abbiano messo davanti un fossile. La sua reazione in "Teen reacts", il popolare format su Youtube che mette i teenager di oggi di fronte a cose degli anni '80, è al pari di quella degli altri volontari dell'esperimento.

Dalle prime difficoltà a capire cosa fosse una cartuccia fino all'inserimento della stessa. Dopo aver schiacciato il tasto "power", il gioco non vuole saperne di partire: e cosa si faceva quando la schermata diventava verde? I trentenni lo ricorderanno bene: si estraeva la cartuccia e si cominciava a soffiare tra i circuiti di connessione. Ad oggi non è mai stato dimostrato se una pratica del genere fosse effettivamente un rimedio efficace contro le console difettose, quindi potremmo aver soffiato ore intere come degli stupidi. Misteri che non riusciremo mai a risolvere. Dopo che il moderatore dello show mostra ai teenager la "mossa segreta della soffiata", il gioco finalmente parte: è Super Mario Bros.

Maisie Williams non ricordava neanche che gioco fosse e, al pari della maggioranza dei partecipanti, non si mostra molto abile con i comandi del joypad trovandoli imprecisi, scomodi e fastidiosi. Anche nel gioco non se la cavano meglio: tutti perdono quasi subito, non riescono a prendere il fungo e non riescono a capire perché in un gioco del genere, non si possa ritornare indietro. Reazioni del genere pongono la generazione di trentenni di fronte ad una sola, brutale e ineluttabile verità: stiamo invecchiando.

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