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L’interruzione di Uman solleva il caso: tv trash o tv di qualità?

Lo scontro tra tv trash e tv di qualità è sempre più acceso: ma cosa piace effettivamente al pubblico italiano? Una cosa è certa: i dati degli ascolti non riescono a rispondere a questa domanda!
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fabio fazio e roberto saviano

La televisione italiana negli ultimi mesi è un pò allo sbando lacerata da un conflitto interno che tende a separarla in due grandi gruppi: la tv trash dalla tv di qualità.

I produttori televisivi cercano di capire ciò che in questo momento preferiscono gli italiani ma è davvero complicato perchè anche i telespettatori, quando hanno il telecomando in mano, non fanno sempre le stesse scelte e alternano momenti in cui la voglia di trash supera quella della qualità e viceversa.

Volendo citare alcuni esempi che ci possono chiarire lo stato della situazione, ci basta pensare a Vieni via con me e il Grande Fratello, i due programmi maggiormente rappresentativi per l'opinione pubblica rispettivamente della tv di qualità e di quella trash.

Il confronto tra le due trasmissioni è reso più semplice dal fatto che si sono scontrate per quattro lunedì consecutivi con risultati abbastanza chiari che hanno premiato in maniera assolutamente schiacciante lo show di Fabio Fazio e Roberto Saviano lasciando solo briciole, in termini auditel, alle prime puntata del Grande Fratello 11.

In quel periodo si è iniziato a parlare della morte dei reality e di tutta la tv leggera e senza contenuto e ciò ha fatto immaginare un cambiamento di gusto del telespettatore medio più orientato verso programmi qualitativamente alti.

Ma dopo quattro settimane Fazio e Saviano hanno chiuso i battenti e l'undicesima edizione del Grande Fratello ha iniziato a recuperare terreno nei sei lunghi mesi di programmazione fino ad arrivare ad essere leader della prima serata con ascolti altissimi e un'attenzione mediatica da vero e proprio evento.

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E quindi ci viene da dire: ma non avevamo dichiarato morti i reality e i programmi trash?

Nel corso di questi sei mesi Canale 5 aveva vissuto anche una chiusura molto sofferta dello show di Barbara D'Urso dal titolo Stasera che sera, soppresso dopo sole due puntate, etichettato come trash e di dubbio gusto anche per la polemica sorta circa l'ospitata in collegamento video di Francesco Nuti. L'attore e regista nel settembre del 2006 fu vittima di un grave incidente domestico che gli causò un’ematoma cranico, per cui fu operato d’urgenza alla testa e per cui rimase in coma fino alla fine di novembre dello stesso anno. Dopo l’incidente Francesco Nuti non è più riuscito a camminare nè a parlare e Barbara D'Urso, nella sua trasmissione, ha mostrato Nuti nella sua sofferenza e questo ha scatenato le polemiche dei fan dell'attore e degli spettatori che non hanno gradito l'intervista a Francesco Nuti.

Ma nel corso dei mesi ancora non si riesce a capire quale direzione stia prendendo il gusto dei telespettatori italiani, tv trash e tv di qualità faticano ad andare avanti.

L'Isola dei Famosi 2011 ha faticato molto a trovare una propria identità e, dopo aver ballato nel palinsesto cambiando per tre volte il giorno di programmazione e dopo aver trovato degli espedienti utili per impennare gli ascolti (come il naufragio di Simona Ventura in Honduras), è riuscita a portare a casa verso la fine del programma discreti risultati che possono far pensare che ci potrà essere una nuova edizione del reality di Rai 2.

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Nelle ultime settimane sono giunte le notizie della chiusura di due show di Rai 1: il primo è Novecento, lo show condotto da Pippo Baudo e Bruno Vespa dedicato alle celebrazioni per i 150 anni della l'Italia concluso con la lite tra Vespa e Baudo), e l'altro è Ciak si canta, condotto da Belen Rodriguez e Francesco Facchinetti. Queste due trasmissioni potrebbero essere viste come plateali esempi di spessore (la prima) e di leggerezza (le seconda), fallite entrambe nel loro intento primario e processate dalla ghigliottina mediatica degli ascolti tv.

Ma questa confusione e questa crisi esiste anche in Mediaset: sono delle ultime ore le notizie che ci infomano della sospensione di due programmi completamente opposti tra loro. Il primo è Il senso della vita di Paolo Bonolis che, con le sue foto interviste, ci ha proposto un nuovo modo di intervistare i personaggi noti non fatto di domande ma di immagini e commenti ad esse. Il secondo è il reality di Italia 1 Uman Take Control, soppresso dopo la seconda puntata per bassi ascolti e che aveva come obiettivo la riumanizzazione degli ex concorrenti dei reality.

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Due show che hanno target completamente diversi e due grandi e pesanti flop di Mediaset che fanno emergere ulteriori dubbi su cosa piace effettivamente agli italiani.

Sembra non esserci una ricetta semplice e sicura e proprio questo preoccupa i produttori televisivi ormai terrorizzati dall'instabilità che aleggia nel palinsesto che ormai presenta sempre più buchi da riempire con i soliti film in replica che spesso fanno molto più ascolti di programmi impegnativi e costosi.

Qual è il futuro della televisone italiana? Sicuramente bisognerà trovare il giusto mix tra qualità e spensieratezza che permetterà al pubblico di fidelizzarsi maggiormente ai programmi televisivi senza condannare per partito preso tutta la tv trash perchè, come ha detto Aldo Grasso in un'intervista del 2007  all'Avvenire: "È vero che esiste la cattiva tv, ne siamo sommersi. Ma il punto è che ormai non siamo più capaci di cogliere quello che di buono ha fatto. In realtà non è mai stata così ricca di spunti".

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