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La vera storia di Nino Manfredi: la lotta contro la tubercolosi, l’amore per Erminia e il successo

La storia di Nino Manfredi è celebrata nel film del 2016 In arte Nino. La pellicola narra una parte inedita della vita dell’amatissimo attore: dalla lotta contro la tubercolosi all’amore per la moglie Erminia Ferrari, ecco le tappe che lo hanno portato a essere uno degli esponenti più significativi del cinema italiano.
A cura di Daniela Seclì
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Nino Manfredi e Elio Germano
Nino Manfredi e Elio Germano

Rai1 ha celebrato Nino Manfredi con il film ‘In arte Nino‘. A interpretare l'amatissimo attore è Elio GermanoMiriam Leone invece veste i panni della moglie Erminia Ferrari. La pellicola è stata fortemente voluta dal figlio di Nino, Luca, che ne ha curato il soggetto e la regia. Così, il pubblico ha potuto assistere a un ritratto inedito di Manfredi, attraverso le tappe che lo hanno portato a essere uno degli esponenti più significativi del nostro cinema. Ecco come il regista ha raccontato questo progetto:

"Pensando al percorso di mio padre Nino Manfredi, ho tentato di raccontare in ‘In arte Nino' la sua storia, un miscuglio di dramma, sacrifici e commedia, con lo ‘stile' che Nino ha sempre prediletto: quello dove la risata è pronta a stemperare il momento drammatico e dove la commozione a volte finisce per sopraffare il divertimento".

La battaglia di Nino Manfredi contro la malattia

La narrazione ha inizio nel 1937 quando Saturnino Manfredi – ancora adolescente – viene colpito dalla tubercolosi. I medici non sono affatto ottimisti: "Questo ragazzo ha una fibra molto forte, potrebbe vivere altri tre o quattro anni…ma non deve fare sport, non deve prendere freddo, non deve fumare e, soprattutto, non deve andare con le donne, perché è ancora positivo alla tbc”. Così, Saturnino vive per tre lunghi anni in sanatorio, vedendo morire uno per uno tutti coloro che erano nella sua camerata in ospedale. Lui, però, riesce a vincere la battaglia contro la malattia, tornando alla vita di sempre.

Nino Manfredi attore contro il volere del padre

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Sopravvissuto all'esperienza in sanatorio, Nino Manfredi entra in contatto con un gruppo di ragazzi che frequentano l'Accademia d'Arte Drammatica. Resta affascinato dai loro racconti e decide di fare l'attore. Non è un capriccio. Al contrario, l'idea di recitare diventa in breve un vero e proprio motivo di vita, oltre a un riscatto dalla malattia. Il padre Romeo, uomo severo, non è affatto contento. La madre Antonia, invece, gioisce per la ritrovata vitalità di Nino. In gran segreto e con il coraggio che lo contraddistingue, Manfredi si iscrive all'Accademia di Arte Drammatica. Quando il padre lo viene a sapere la prende molto male. Lui, infatti, voleva che il figlio diventasse avvocato. Con grande astuzia e senza rinunciare al suo sogno, Nino si iscrive anche a Giurisprudenza. Nel 1945 si laurea in Legge, porta la pergamena dal padre e gli dice: “Eccola, ti ho accontentato. Adesso con questa facci quello che vuoi, perché io parto in tournée con Gassman!”.

Il matrimonio con Erminia Ferrari e la nascita dei tre figli

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Un grande amore arriva a impreziosire la vita di Nino Manfredi. Conosce, infatti, l'indossatrice Erminia Ferrari e inizia una frequentazione che il 14 luglio del 1955, viene consacrata con il matrimonio. Non si lasceranno mai più. Dal loro amore nascono tre figli: Roberta che oggi ha 65 anni, Luca – il regista del film In arte Nino – che oggi ha 63 anni e Giovanna, che oggi ha 60 anni.

"Fusse che fusse la vorta bbona": i film che lo hanno consacrato

Nel 1958, il padre applaude finalmente Nino Manfredi quando partecipa a Canzonissima dove interpreta Bastiano barista di Ceccano e fa ridere tutta Italia con la battuta "Fusse che fusse la vorta bbona", che diventa un tormentone. Il film di Luca Manfredi si ferma qui, sulla soglia della lunga e preziosa carriera del padre Nino. Nel corso degli anni, l'attore ha lavorato con i più grandi, da Totò ad Alberto Sordi. Nino Manfredi vanta una lunghissima filmografia. Tra le sue pellicole più apprezzate ricordiamo ‘Operazione San Gennaro' e ‘Vedo Nudo' con la regia di Dino Risi e il film di Ettore Scola ‘C'eravamo tanto amati'. Inoltre, occorre menzionare ‘Per grazia ricevuta' e ‘Nudo di donna' che lo vedevano nei panni di regista.

La morte il 4 giugno 2004

Nel luglio del 2003, Nino Manfredi viene colpito da un ictus. A settembre dello stesso anno sembra registrarsi una ripresa. Tre mesi più tardi però una nuova emorragia cerebrale fa svanire le speranze di rivedere il suo sorriso sul set. Muore il 4 giugno del 2004, all'età di 83 anni. La moglie Erminia, in un'intervista rilasciata a Preziosa Magazine ha detto del rapporto con Nino:

"Quando scegli una persona, e sei consapevole che è per la vita intera, viene naturale condividere tutto. È stato un privilegio per me stare al fianco di un artista vero, ma bisogna capire chi ti sta vicino per poter rispettare e apprezzare il suo mondo. Per tutti gli anni che abbiamo condiviso è come se avessi navigato nella sua testa, un viaggio splendido in una testa eccezionale”.

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