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Il Trono di Spade, George R. R. Martin è il vero troll della letteratura

Il finale choc di Game of Thrones era noto già da tempo ai fedeli lettori della saga “Cronache del ghiaccio e del fuoco” scritta da George R. R. Martin. Chi ha seguito le sue interviste e dichiarazioni non ha dubbi: Martin è il vero troll della letteratura.
A cura di Simona Saviano
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La serie tv Il Trono di Spade si è conclusa da pochissimi giorni anche per i telespettatori italiani che hanno seguito le vicende narrate nella terza stagione di Game of Thrones su Sky. Appassionante, travolgente e dal finale totalmente inaspettato: ecco alcune definizioni per il telefilm campione di ascolti (e di download illegali) nato dalla penna di George R. R. Martin e liberamente ispirato alla sua saga "Cronache del ghiaccio e del fuoco". L'istrionico scrittore classe 1948 è tra i più prolifici del genere fantascientifico e fantasy statunitensi e da sempre ha un ruolo di primo piano anche nel telefilm Il Trono di Spade. Alcuni siti internet, dopo l'agghiacciante episodio 3×09 Le Nozze Rosse e il finale di stagione di GoT l'hanno bollato come "il vero troll della letteratura americana", in riferimento al termine "troll" che indica una persona che fomenta gli animi degli altri utenti provocatoriamente: che sia nei forum o nei blog con le sue idee e commenti spinge gli altri a rispondere alle provocazioni e li spinge ad insultare e aggredire. Cosa c'entra tutto questo con Martin? Ecco a voi alcuni validi esempi:

Imprevedibile I lettori della saga  "Cronache del ghiaccio e del fuoco" sono ormai "abituati" ai colpi di scena davvero incredibili che riserva loro lo scrittore George R. R. Martin. E da qualche anno anche i telespettatori di Game of Thrones, che ne hanno avuto una riprova nell'emozionante episodio delle Nozze Rosse.

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"E' sempre difficile uccidere il personaggio di un proprio libro, specie se protagonista", sentenziò qualcuno come J. K. Rowling. Non per Martin: la carneficina a cui i suoi protagonisti sono continuamente sottoposti fanno sembrare la Rowling un agnellino.

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Non poteva mancare George R. R. Martin in versione "Willy Wonka". La spassosa immagine rende l'idea della carneficina operata dallo scrittore, che sembra, episodio dopo episodio, aver fatto fuori i personaggi preferiti dalla maggior parte dei telespettatori e lettori: da Eddard Stark a sua moglie Catelyn Tully, passando per Robb Stark, il valoroso Khal Drogo, l'arrogante Viserys Targaryen, e Robert e Renly Baratheon solo per citarne alcuni.

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Le vignette ironiche con George R. R. Martin protagonista sono diventate il pane quotidiano degli utenti e fan statunitensi. Eccone una in cui è stato disegnato un ipotetico lettore che esclama: "Oh no, George R. R. Martin deve prendersi la responsabilità dei crimini commessi contro i suoi personaggi", giunto a destinazione si trova faccia a faccia con lo scrittore e la domanda è semplicissima: "Perché?"

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Un maniaco omicida, che gode ad "uccidere" i protagonisti e personaggi preferiti dai lettori:

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Sadico, a giudicare dalle dichiarazioni che rilascia ai giornalisti curiosi che gli chiedono se abbia intenzione di uccidere davvero tutti i protagonisti di Game of Thrones

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Se ne sta lì seduto a rispondere alle curiosità morbose dei suoi lettori prendendosi gioco di loro

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E ciò che sconvolge è che riesce a fornire spiegazioni plausibili alle sue carneficine:

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E mentre offre queste spiegazioni sul perché abbia scritto un così sanguinoso finale ad certa storyline, ha sempre un sorrisetto compiaciuto stampato sul volto. Insomma George R. R. Martin: basta interviste, smettila di crogiolarti nel tuo successo e scrivi il resto della storia. Tanto sappiamo tutti come andrà a finire:

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