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Il Superbowl e lo spot sexy-animalista censurato (VIDEO)

E’ accaduto durante uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno: uno spot animalista con messaggi succinti viene censurato perché inappropriato al grande pubblico. E’ la sola motivazione, oppure c’è qualcosa sotto?
A cura di Andrea Parrella
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PETA

Censura televisiva durante il Superbowl. Uno spot animalista realizzato dalla PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è stato realizzato per sensibilizzare il pubblico americano al consumo di verdure, di fatto alternative a quello massicio che si fa di carne. Lo spot è abbastanza diretto, così come si può vedere dal video ed utilizza l'espediente di ragazza in abiti succinti che mangiano cavoli, zucca e derivati ostentando pose ed espressioni provocanti, con immagini intervallate da frasi come:"i vegetariani fanno meglio sesso". La motivazione per cui è stato deciso che lo spot non fosse appropriato è stata esattamente questa, ovvero per la presenza di messaggi eccessivi e non adatti alla situazione televisiva di un pubblico variegato e di grandi dimensioni.

Ma siamo proprio sicuri che la motivazione sia questa? Non sarà, invece, che lo spot potesse in qualche modo intaccare gli interessi di alcune grandi multinazionali che sul consumo di carne basano i propri profitti? E' vero, la polemica è di facile slancio e può in effetti apparire un po' ridondante. Tuttavia, i dati sono abbastanza indicativi: le ragazze dello spot non sembravano più svestite di quanto lo fosse Beyoncé nella sua magnifica performance del proverbiale Half Time Show.

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