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Il presidente dell’OdG sulla denuncia alla D’Urso: “Oltraggiata la memoria di Elena Ceste”

Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, il Dottor Enzo Iacopino, è stato intervistato dal programma “Password” di Rtl 102.5. Ha ribadito la sua decisione di mettere un punto fermo alla tv del dolore. Parlando nello specifico della denuncia contro Barbara D’Urso ha chiarito l’episodio che lo ha infastidito e ha aggiunto: “Io penso che il femminicidio non sia solo uccidere una donna, ma anche oltraggiarne la memoria e con certi comportamenti oltraggiarne anche la stessa carne.”
A cura di Daniela Seclì
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Nelle scorse ore, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, il Dottor Enzo Iacopino ha annunciato di aver denunciato Barbara d'Urso per esercizio abusivo della professione giornalistica. Intervistato dalla trasmissione radiofonica "Password", in onda su RTL 102.5, ha spiegato le motivazioni alla base dello sfogo dei giorni scorsi, in cui anticipò la battaglia contro i programmi televisivi che usano il dolore per aumentare gli ascolti:

"Il problema è che bisogna avere rispetto per le persone e che chiunque conduca una trasmissione, sia o non sia un giornalista, deve avere questo rispetto. Per le persone tutte, quale che sia il colore della pelle, la colpa, il credo religioso o soprattutto in casi come quelli che imperversano in molte TV e che riguardano persone che non sono nemmeno più in grado di difendersi perché sono rimaste vittime di atti barbari. Questo dovere lo dovremmo sentire tutti, indipendente dall’iscrizione o meno all’Ordine."

Parlando nello specifico della decisione di denunciare Barbara D'Urso, invece, ha spiegato:

"Perché è evidente che la stessa gestione che delle trasmissioni fa la Barbara D’Urso è una gestione giornalistica, e siccome c’è un articolo del codice penale che prevede che l’esercizio abusivo di una professione venga punito, noi abbiamo fatto nel caso di specie nei suoi confronti un esposto rivolto alla Procura della Repubblica, sia di  Milano che di Roma che accertino se è stato violato questo articolo 148 del Codice Penale. Ma siamo andati oltre perché la stessa trasmissione così come è impostata passa sopra la vita delle persone con una disinvoltura assoluta puntando solo allo share."

Ha aggiunto, poi, che in realtà sono tante le vittime che hanno ricevuto lo stesso trattamento di Elena Ceste da parte di alcuni contenitori televisivi:

"Non ho difficoltà, potremmo citare le vergogne che anche i giornalisti hanno commesso su Sarah Scazzi, su Yara Gambirasio, su Melania Rea, e potrei continuare in questo rosario doloroso per tutto il tempo della trasmissione, però bisogna mettere un punto fermo."

Infine, ha citato l'episodio che lo ha indignato di più. Si tratta dell'intervista a Tony – l'uomo che sostiene di essersi recato due volte a casa della Ceste – andata in onda nel corso della puntata di Domenica Live del 16 novembre:

"La vicenda che mi ha indignato riguarda un passaggio della precedente domenica, non di quest’ultima, nel quale la signora D’Urso che non è iscritta all’Ordine, ma che sa bene quali sono i doveri deontologici, perché lo è stata ma si è cancellata per poter fare le pubblicità, perché rischiava di essere sanzionata…la cosa che mi ha indignato e ho avuto bisogno di meditare con altri, perché sono il Presidente, non il proprietario, dell’Ordine dei giornalisti, è la trasmissione di due domeniche fa, quando, intervistando Tony, che era stato fidanzato in altra epoca di Elena Ceste, e avendo accertato per stessa ammissione di Tony che in due occasioni era andato recentemente a casa sua per prendere un caffè, la signora D’Urso gli ha detto: “Beh, però tu Tony ai carabinieri hai raccontato un’altra storia, non rispondere, mandiamo la pubblicità”. Alla ripresa Tony ha detto: “Non è vero che ho detto queste cose ai carabinieri” e in studio c’era un altro signore, che forse avrebbe fatto meglio a stare a casa se non per quest’ultima parte che cito,  che ha provato teneramente e pateticamente al tempo stesso di far presente che la signora Ceste ha dei figli e una di questi ha 14 anni e va a scuola e vedersi descrivere la madre con quegli ammiccamenti e quelle domande… Io penso che il femminicidio non sia solo uccidere una donna, ma anche oltraggiarne la memoria e con certi comportamenti oltraggiarne anche la stessa carne. Io penso ai quattro figli e alla ragazza di 14 anni."

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