Il meteo di Paolo Sottocorona, dove il tempo è una semplice variabile
Qualche parola per Paolo Sottocorona ed il suo meteo su La7 va spesa, necessariamente. Si fa ciò che si suole definire una scoperta d'acqua calda nel tessere le sue lodi, elogiare le sue competenze e sarebbe abbastanza superfluo citare le sue precedenti esperienze televisive. Interessa solo evidenziare la maniera con cui un argomento delicato come quello delle previsioni metereologiche venga affrontato a La7, maniera che forse dovrebbe essere presa a modello da chiunque. E' accaduto troppo spesso, è un'abitudine di alcuni canali di informazione, che si maneggiasse il meteo impropriamente, innalzandolo a notizia di primo rango, meritevole delle copertine, di prime pagine, pur senza che nulla di eclatante fosse accaduto.
Il tempo è un tappabuchi – Sappiamo tutti quanto l'argomento clima sia elemento deterrente di ogni conversazione, una via di fuga dai silenzi tra due persone che non sappiano nulla l'uno dell'altro. Chissà per quale assurdo motivo si finisca per esclamare con fare sorpreso quanto sia strano l'eccessivo (caldo, freddo o mitigato che sia) di un dato giorno. Si può dire che in televisione l'argomento si utilizzi alla stregua di un atteggiamento simile, in qualità di riempitivo, tappabuchi di momenti morti o, ancor peggio, come uno strumento di mistificazione informativa, poiché tende ad assumere dimensioni maggiori rispetto a quelle reali. Naturalmente a scapito di questioni tecnicamente meritevoli di un'importanza più rilevante. In molti casi, un utilizzo distratto ha creato anche reazioni forti nell'ambiente, come la cacciata del colonnello Giuliacci da Mediaset per la sua opposizione alla figura malsana delle "Meteorine".
La7 in controtendenza – E quindi cosa fa di pregevole La7? Cosa rende diversi da tutti gli altri, i cinque minuti dedicati a Paolo Sottocorona per parlare del meteo in Italia? Molto semplicemente una certa levità di fondo, la leggerezza e al contempo la conoscenza necessaria per capire che lo strumento che si stia utilizzandolo sia importante quanto fragile, che lo si debba trattare con moderazione. La7 concede un ampio spazio a Sottocorona al mattino, il tempo necessario ma uno spazio che non oscura altro, che si prende lo spazio che merita. e in questo modo torna ad essere argomento di interesse (anche perché raccontato in una certa maniera) scacciando dal telespettatore la sensazione di astio apparentemente immotivato alla sola visione di una rappresentazione grafica dello stivale con sole e nuvole sparsi.
Il tempo è una variabile – Quando la scorsa settimana qualche robusto temporale ha interrotto l'ondata di caldo che andava avanti da tempo, Sottocorona ha esordito, in una di quelle mattine, più o meno in questo modo: "Se fino a due giorni fa ci si chiedeva quando le piogge sarebbero giunte a darci un po' sollievo dal caldo, ora tutti si domandano quand'è che ci lasceranno in pace". Il tempo (inteso in senso metereologico) è così, solo una variabile: in un modo o nell'altro ci si deve lamentare di come si ponga nei nostri confronti. E Paolo Sottocorona interpreta perfettamente questa presa di coscienza., con la differenza che, in quanto tecnico, queste variabili prova a spiegarcele. Vedremo come ci narrerà di queste ondate climatiche dai nomi altisonanti (Circe, Caronte etc.) che caratterizzeranno il resto di questa estate. Il merito è anche della rete Telecom, di questi tempi dà impressione di concedere ai propri dipendenti la facoltà di lavorare in un ambiente prolifico ed entusiasta.