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Gomorra conquista l’America: “Rivelazione, una serie girata con stile cinematografico”

La serie tv è piaciuta molto alla critica americana, in attesa della messa in onda negli Stati Uniti a partire dal 24 agosto: “Prodotto straordinariamente realistico, molto cinematografico”, scrivono le testate d’oltreoceano, che paragonano Gomorra a capolavori come The Wire o I Soprano.
A cura di Valeria Morini
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Dopo l'immenso successo sul piccolo schermo italiano, "Gomorra" sbarca anche negli Stati Uniti, dove la prima stagione della serie tv prodotta da Sky sarà trasmessa su SundanceTV a partire dal 24 agosto. In attesa della messa in onda, arrivano i primi giudizi dai principali media americani, rivelatisi a dir poco entusiasti. Mentre i fan del Belpaese sono già in attesa della terza annata (annunciata anche una quarta), ecco i commenti della critica a stelle e strisce.

Paragoni con "I Soprano" e "The Wire"

"Gomorrah", com'è stata ribattezzata nella versione per l'estero, è stata già esportata con successo in diversi Paesi europei. Si attendeva il verdetto d'oltreoceano, che è risultato decisamente positivo. La serie diretta da Stefano Sollima, incentrata sulla sanguinaria guerra tra clan camorristi e liberamente ispirata al celebre libro inchiesta di Roberto Saviano, è stata paragonata dall'Hollywood Reporter a due pilastri della serialità americana come i capolavori Hbo "I Soprano" e "The Wire". In onda rigorosamente in lingua originale con i sottotitoli, la produzione Sky è salutata come "una totale rivelazione", "eccezionalmente cinematografica" dalla testata americana, che sottolinea come la tv italiana arrivi a competere con i prodotti della tv statunitense.

"Straordinariamente realistica, bravo Marco D'Amore"

Per "Entertainment Weekly" è "una serie straordinariamente realistica soffusa di tragico melodramma, culturalmente definita ma dai temi universali, girata con straordinario brio cinematografico. Se siete a vostro agio con i sottotitoli, lo troverete subito coinvolgente", prosegue il più importante settimanale del settore, che spende lodi per l'interpretazione di Marco D'Amore nei panni di Ciro l'Immortale, definito "assolutamente carismatico". Il New York Times pone infine l'accento sull'anima dark della serie, più torbida e oscura del libro di Saviano o dell'omonimo film di Matteo Garrone, e plaude al coraggio di Sky che "si è presa dei grandi rischi su "Gomorra", scegliendo di realizzare un prodotto molto più violento rispetto alla maggior parte della televisione italiana tradizionale". Ora, non resta che attendere il verdetto del pubblico.

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