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Gomorra 2 e la beffa a Sky, così le puntate vengono piratate in diretta su Facebook

Su Facebook c’è “Gomorra La Serie Puntate Intere”, una pagina seguita soprattutto in Campania, che riesce a pubblicare quasi in diretta le puntate per tutti gli utenti ed è legata ad un’altra pagina ben nota alle forze dell’Ordine, “O Sistema”, seguita anche dai baby boss della camorra.
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Una volta erano le "videocassette pirata" ad accompagnare un grande evento sulle bancarelle degli abusivi. Quando la domanda cresce, l'offerta illegale si fa sempre più fantasiosa, variegata e soprattutto puntuale. I tempi cambiano, passano gli anni e nei vicoli e nelle piazze dei mercati, con la fine degli anni ruggenti delle VHS e dei dvd "pezzotti", ci trovi dei veri e propri abbonamenti "a pacchetto": dieci euro bastano per garantirsi l'intera stagione di "Gomorra – La Serie", il giorno successivo alla messa in onda ufficiale su Sky Atlantic HD. Ma non finisce qui. L'era "smart" e digitale alimenta, lo sappiamo bene, decine di portali dedicati alla visione di contenuti coperti da copyright in streaming, ma c'è un target a Napoli che non mastica nulla di "torrent" e "buffering", non sa distinguere un banner da un player e che ha intenzione solo di "vedersi la puntata" senza pagare un centesimo all'universo Sky. Per questi personaggi, c'è chi l'ha resa molto più facile.

Su Facebook c'è "Gomorra La Serie Puntate Intere", una pagina seguita soprattutto in Campania, che riesce a pubblicare quasi in diretta le puntate per tutti gli utenti ed è legata ad un'altra pagina ben nota alle forze dell'Ordine, "O Sistema", che inneggia alla vita criminale e ne magnifica ogni topos, chiede giustizia contro gli "infami" e libertà per chi è "ingiustamente carcerato". Una pagina nota agli inquirenti perché  seguita in passato anche dai nuovi Boss che, anche in queste ore, affollano le pagine odierne della cronaca nera. Criminali che non hanno paura di mostrarsi sui social network, una "camorra 2.0" che fa terrore già dalla foto profilo e che si esprime sulla tastiera con la stessa violenza ostentata nel mondo reale.

Da Walter Mallo, il boss ragazzino con la lacrima tatuata al capo dei Barbudos, Raffaele Cepparulo, ucciso ieri a Ponticelli, un vero e proprio "sistema" si muove sullo stesso social network che usano tutti e che connette le persone nel mondo. Niente più pizzini, niente conversazioni private con cellulari difficili da rintracciare, oggi scorre tutto su Facebook e con la privacy pubblica. In questo scenario, chi gestisce le pagine pubbliche aderenti a quest'ambiente criminale fa affari alla luce del sole proprio come se stesse gestendo una pagina dedicata al mondo del cibo o al mondo dell'intrattenimento. È tutto lì, sul web, basta solo sapere dove andare a cercare.

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