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Ginella Massa è la prima giornalista canadese a condurre il tg con il velo hijab

Ginella Massa ha 29 anni ma ha già registrato un primato. È la prima giornalista canadese, a condurre il tg indossando l’hijab. Intervistata da Hollywood Reporter, ha parlato dei messaggi positivi e negativi seguiti alla messa in onda di CityNews e della paura che prova nel vedere Donald Trump, nel ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America.
A cura di Daniela Seclì
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Ginella Massa è la prima giornalista canadese a condurre il telegiornale indossando l'hijab. Ha 29 anni e da venerdì scorso è al timone del notiziario CityNews. Intervistata da Hollywood Reporter, ha spiegato di non reputare il fatto che conduca il tg con il velo, una grande notizia:

"Non dovrebbe essere questa gran cosa. È solo un passo in avanti nella mia carriera professionale".

La giornalista è stata travolta dall'affetto degli spettatori che hanno visto nel suo ruolo, un importante passo avanti per il Canada:

"Le persone mi scrivono ‘Wow, è incredibile che questo passo non fosse già stato fatto in Canada'".

Ginella Massa: "L'odio esiste, ma non smetterò di fare questo lavoro"

Ovviamente, non è tutto rose e fiori. Non mancano, infatti, anche i detrattori che si dicono contrari all'idea che una musulmana conduca il tg:

"L'odio esiste. L'ho vissuto in prima persona, su Twitter, nei commenti e negli articoli scritti su di me. Quando ho iniziato a lavorare come reporter e a mostrarmi in video con il velo, invece, la reazione è stata positiva e ciò mi ha incoraggiato a fare questo lavoro. Tuttavia, tutti si ritrovano faccia a faccia con l'odio, ciò non significa che smetterò di fare questo lavoro".

Su Trump: "Ho paura che si faccia un passo indietro, dopo tante lotte per essere accettati"

Infine, ha detto la sua sulla posizione di Trump riguardo ai musulmani: "Mi preoccupo per gli amici e per i parenti, che vivono negli Stati Uniti. Mi preoccupa anche l'idea di andare negli Stati Uniti, perché c'è un Presidente che ha espresso chiaramente la sua idea sui musulmani. C'è la paura di fare un passo indietro, dopo tutte le lotte per farci accettare e comprendere. È spaventoso pensare che tutto possa essere cancellato".

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