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Gabriella, mamma di Corona: “È tornato in carcere perché c’è qualcuno che ce l’ha a morte con lui”

Ospite di “Mattino Cinque” la mamma di Fabrizio Corona che ha parlato della sesta udienza del processo svoltasi ieri, di cui Corona è imputato con l’accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali relative alle misure di prevenzione: “Lui ha dato delle spiegazioni così lucide, così razionali e così coerenti che credo abbia proprio ragione, anche se si innervosisce un attimino rispetto certe cose”.
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Oggi, venerdì 7 aprile, nella puntata di “Mattino Cinque” è stata ospite Gabriella, la mamma di Fabrizio Corona che ha parlato a lungo del figlio e della sesta udienza del processo svoltasi ieri, di cui Corona è imputato con l’accusa di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali relative alle misure di prevenzione. Durante l’intervista la madre di Corona ha dichiarato:

Sono stata contenta perché Fabrizio ha fatto un interrogatorio in cui si è dimostrato molto lucido, molto intelligente. Ho avuto anche dei momenti di commozione perché ho rivisto mio marito in lui, aveva la stessa mimica. Era molto elegante in abito blu, bello come il sole. Purtroppo, in alcuni momenti ha alzato la voce. Questo è il suo carattere che ogni tanto viene fuori. Non mi sono piaciuti questi momenti anche se, però, aveva ragione. Quello che sta subendo con questo processo pare che sia una cosa che non ha veramente ragione di essere…. Lui ha dato delle spiegazioni così lucide, così razionali e così coerenti che credo abbia proprio ragione, anche se si innervosisce un attimino rispetto certe cose.

La signora Gabriella ha raccontato alla conduttrice del programma Federica Panicucci il trauma dell’arresto del figlio:

Il trauma dell’arresto non si supera mai. La prima volta è stata del 2007,  mio marito era morto da un mese, io ero a letto e alle 5 del mattino è arrivato l’altro mio figlio che mi ha detto dell’arresto. Quello è stato in assoluto il momento più brutto della mia vita. Quello è stato un trauma mai passato. Il secondo arresto è stato un rivivere il primo trauma…sono arrivati gli avvocati con Fabrizio per avvertirmi che purtroppo sapevano che da lì a poco sarebbe stato tradotto in carcere. Neanche il tempo di finire di parlare ed è arrivata la polizia a casa. Quando ha suonato il citofono ho avuto un malore perché non me l’aspettavo assolutamente, non sapevo nulla, non sapevo il perché. Fabrizio era disperato e mi ha detto: “questa volta non ce la faccio”.

In merito ai soldi detenuti da Fabrizio dichiara:

Sapevo che mio figlio ha sempre guadagnato tantissimi soldi ma non sapevo assolutamente del nascondiglio nel controsoffitto, di questo non ne abbiamo veramente mai parlato. Ora capisco tante cose che prima non capivo, per esempio che questi soldi li ha guadagnati in tanti anni con il lavoro, che sicuramente non vengono da illeciti, che li ha conservati in previsione di una possibilità di futura vita in carcere e anche per pagarsi gli avvocati che costano molto. Fabrizio è tornato in carcere perché c’è qualcuno che ce l’ha a morte con lui. Lo dico perché lo penso poi non so se è la verità. Credo che lui in carcere non ci debba stare assolutamente e che, però, come ho sempre detto, deve essere aiutato e curato.

Al figlio che la guarda da casa, la mamma Gabriella vuole dire che: “Spero tanto che questa storia possa essere l’ultima. Fabrizio deve vivere la sua vita di persona giovane, sana, che ha tutto e che ha un figlio che fuori lo aspetta e ha bisogno di lui. Quindi deve mettercela tutta per riprendere i pezzi di se stesso e costruire un Fabrizio veramente sano sotto tutti i punti di vista, abbandonare tutto quello che è stato il passato, le cose sbagliate… perché alcuni errori li ha fatti, però non sono stati mai tanto gravi da giustificare tutto il caos che si è messo in piedi contro di lui perché è stata una cosa esagerata. Anche questa indagine da parte dell’Antimafia è stata una cosa che mi ha profondamente colpita e angosciata e umiliata quando invece non c’era motivo di essere perché mio figlio tutto può essere ma mai un malavitoso o un mafioso”.

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