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Floris riparte da La7: “Se sono qua con la Rai delle divergenze c’erano”

Nella conferenza stampa di presentazione dei due nuovi programmi su La7 “Dimartedì” e “Diciannovequaranta”, Giovanni Floris ha parlato dei progetti per il prossimo futuro e dei motivi per cui ha lasciato la Rai, pur lanciando un attestato di stima al collega e amico Massimo Giannini, conduttore di Ballarò.
A cura di Andrea Parrella
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E' un Giovanni Floris carico, naturalmente in ansia, ma pronto per la nuova sfida professionale che si trova ad affrontare, ovvero quella di sfidare il suo passato recente dopo averlo abbandonato. A partire dalla prossima settimana ritorna nella consueta collocazione serale con "Dimartedì", che sfiderà appunto il nuovo Ballarò guidato da Massimo Giannini, mentre lunedì 8 settembre partirà il programma per il quale si è trasferito sulla sponda La7, ovvero "Diciannovequaranta", quell'approfondimento quotidiano, subito precedente al Tg La7 di Mentana, per il quale ha scalpitato tanto a Rai3 prima di intuire che non gli sarebbe stato concesso. Redazione nuova che comprende anche autori e volti dell'esperienza di Ballarò, oltre che il regista, Duccio Forzano, che lo stesso Floris, nella conferenza stampa di presentazione, ha definito il migliore in circolazione, uno che ha accettato di mettersi in gioco. Parola d'ordine, guai a ritenere Dimartedì una copia di Ballarò:

Siamo una trasmissione nuova. Prende dei punti fermi di un'esperienza molto felice, che abbiamo chiuso per nostra volontà. E ripartiamo dalla mia conduzione, dai sondaggi del sondaggista più autorevole in Italia e dalla satira del comico e attore più forte, brillante e intelligente in Italia. Tutti hanno i sondaggi, noi abbiamo il più credibile; tutti hanno la satira, noi abbiamo il più bravo (Maurizio Crozza, ndr). Noi abbiamo abbandonato la trasmissione più forte per iniziare qualcosa di nuovo

Le novità rispetto a Ballarò

Una novità fondamentale per il programma in prima serata sarà la durata. Come di consueto infatti, il prime time di La7 è sempre dilatato rispetto alle prime serate delle generaliste e durerà più di quanto accadesse per Ballarò, con l'aggiunta di un interesse per qualcosa che, sino a questo momento, Floris non aveva mai trattato nel suo programma decennale: "DiMartedì durerà fino a mezzanotte e questo ci aprirà spazio per fare interviste: vorremmo occuparci anche di sport". Ma è chiaro che l'interesse della stampa presente nella redazione delle due trasmissione avesse fame di qualche anticipazioni su Diciannovequaranta e Florisnon è stato restio a rispondere: "Diciannovequaranta va in una fascia non fortunatissima per La7, ci sono stati tanti esperimenti. Ma questo rende la sfida più saporita. DiMartedì va contro Ballarò, che è Ballarò. Io mi misuro a fine stagione, più avanti si va meglio è". Poi qualche parola spesa su Massimo Giannini e la fine del suo rapporto con la Rai:

Massimo Giannini è un amico, molto bravo e autorevole. L'idea di aver lasciato una trasmissione così importante. Il fatto che si siano dovuti rivolgere a un vicedirettore di un quotidiano ci inorgoglisce […] Se sono qua delle divergenze c’erano con la Rai. Se sono economiche, mi dica la Rai quali erano e io rispondo

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