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Fa causa a Peppa Pig per omonimia e chiede 100 mila euro di indennizzo

Devolverebbe tutto in beneficenza la signora Gabriella Capra, nel caso in cui dovesse avere la meglio in sede civile contro la produzione di Peppa Pig. Il motivo della denuncia è l’omonimia con uno dei personaggi recentemente inseriti nel cartone, che le avrebbe causato derisioni pubbliche.
A cura di A. P.
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Il caso può oggettivamente apparire assurdo, vista la comune tendenza ad inserire il personaggio di Peppa Pig in buona parte delle conversazioni quotidiane (il che dimostra come Peppa Pig, al pari dei Pokemon anni fa, sia realmente divenuto un fenomeno di massa). E invece pare vera la richiesta di indennizzo che la signora Gabriella Capra avrebbe chiesto alla produzione angolsassone del cartone. Il motivo, per chi conosce i personaggi e le vicende di Peppa Pig, è strano ma al contempo scontato; a chi non è a conoscenza del "cast", diciamo che il motivo della rimostranza legale della donna italiana è che un personaggio del cartone si chiama esattamente come lei: Gabriella Capra, appunto. Si tratta dell'amica che la maialina incontra in occasione del suo viaggio di famiglia in Italia.

Secondo quanto riportato da Repubblica, la Federconsumatori annuncia che la donna, 40 anni, ha chiesto alla Astley (la casa che produce il cartone) un indennizzo di 100 mila euro da devolvere in beneficienza. Letteralmente, la Federconsumatori spiega così la situazione della signora Capra, facendo riferimento all'episodio nel quale l'amica di Peppa, una capretta appunto, la porta in giro per il suo paesino italiano a svolgere le più comuni pratiche della tradizione culinaria e non solo in Italia: "In una delle puntate la famiglia dei Pig va in vacanza in Italia dove conosce la famiglia dei Capra, in particolare Gabriella Capra. Da quando è uscita questa puntata del cartone la vera signora Capra viene derisa e fatta oggetto di scherno da amici e colleghi". E' stato dunque il caso di ominimia e successiva derisione pubblica, a spingere la donna a rivolgersi all'associazione consumatori per una causa civile, al fine di tutelare il suo nome. Tuttavia, in calce, la dovuta precisazione in merito al fatto che l'intero indennizzo "verrebbe devoluto in favore si associazioni che si occupano di bambini abbandonati".

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