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Erik, figlio di un prete: “Don Pietro violentò mia madre quando aveva 14 anni”

A Domenica Live è stata raccontata la storia di Erik, ragazzo nato dalla violenza di un prete. L’uomo ha ripercorso la sua storia, sottolineando come la Chiesa sia rimasta inerme di fronte a questa vicenda.
A cura di D.S.
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A Domenica Live, si parla di un caso che era già stato trattato da "Le Iene". Ospite in studio, Erik, ragazzo nato dalla violenza di un prete nei confronti di sua madre. La donna rimase chiusa in casa dai 14 ai 18 anni per la vergogna e la convinzione che fosse colpa sua. Erik ha dichiarato:

"Era un uomo fidato. Commise anche un atto di pedofilia, mia madre aveva 14 anni, lui 54. Non tutti in famiglia credettero alla sua storia, perché la fiducia in questo prete era tanta."

Don Pietro cercò di discolparsi, dicendo che in realtà la violenza era stata compiuta dallo zio di Erik, che invece si stava battendo per conoscere la verità:

"Il prete disse che la colpa era stata dello zio. Un legale del Vaticano propose allo zio di ritirare le accuse e lui avrebbe fatto in modo che la casa in cui vivevano fosse restata alla famiglia. Loro non hanno accettato e sono stati sfrattati. Lo zio ha dovuto fare l'esame del DNA per dimostrare che non era mio padre."

Don Pietro è morto, ma fino all'ultimo dei suoi giorni è restato al suo posto.

"Lui ha continuato a fare tutto, è restato al suo posto nonostante la lotta di mia madre. Nel 2011 c'è stata la sentenza del tribunale. Il vescovo lo sapeva e l'ha lasciato al suo posto fino alla fine del 2012 a battezzare e fare tutto, perché tanto era anziano. Lui è rimasto lì a gestire un asilo nido, una materna. Avevo chiesto al Papa che questo prete fosse ridotto allo stato laicale. È un appello che è restato inascoltato. Il Papa non ha agito, questo prete è morto da prete. Lasciare un pedofilo e violentatore libero è pericolosissimo."

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