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Emilio Fede e il ricatto a Berlusconi con foto a luci rosse, indagini chiuse

Chiusi le indagini della procura di Milano sul presunto ricatto dell’ex direttore del Tg4 ai danni del suo datore di lavoro: al centro della vicenda dei fotomontaggi a luci rosse con protagonista il direttore news Mauro Crippa. La procura gli contesta il concorso in estorsione.
A cura di A. P.
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E' passato poco più di un anno da quel licenziamento epocale da Mediaset, l'azienda televisiva di cui Emilio Fede era stato uno dei principali pionieri, oltre che essere stato il più coriaceo sostenitore politico di Silvio Berlusconi nella sua corsa politica. Il 30 ottobre 2014 l'ex direttore del Tg4 usciva fuori dall'azienda con un licenziamento che ha scatenato una reazione in tribunale di Fede, il quale a gennaio 2015 chiedeva un risarcimento di almeno 8 milioni di euro per danno biologico, morale ed esistenziale in seguito al suo licenziamento. Ma oggi si è chiusa quell'indagine che ha visto coinvolto l'ex direttore per quella vicenda di foto a luci rosse nella quale era ritratto, tramite fotomontaggio, il direttore news di Mediaset Mauro Crippa, con le quali Fede avrebbe tentato di minacciare i vertici per evitare proprio il licenziamento. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano c'era anche l'idea di creare dei fotomontaggi nei quali fosse inserito Fedele Confalonieri. Si tratta di immagini venute fuori il 28 marzo del 2012: quel giorno, prima di barricarsi nel suo ufficio per 24 ore, il direttore del Tg4 mostrò al capo dell’ufficio legale, Pasquale Straziota, il fotomontaggio del direttore generale dell’informazione del gruppo, Mauro Crippa, in compagnia di un transessuale.

A chiusura indagini, l'accusa per Fede è di concorso in tentata estorsione. Stessa accusa indirizzata a Ferri, il personal trainer con precedenti penali e due donne, Maria Madeo e Michela Faioni. L'estorsione, secondo l’ipotesi dell’accusa "sarebbe stata diretta a far versare a Silvio Berlusconi 5 milioni di euro, poi diventati 2, coinvolgendo anche la figlia maggiore dell’ex Cavaliere, Marina, per evitare rivelazioni sul caso Ruby. Il denaro sarebbe poi dovuto finire su conti in Svizzera". 

I fotomontaggi, dopo il marzo 2012 sparirono sino a quando non riemersero in occasione di una perquisizione a casa di Ferri nell'ambito di un'altra indagine, quella della Procura di Monza relativa ai rapporti tra Ruby e Berlusconi. Da lì vengono fuori registrazioni di chiamate tra Ferri e Fede, nelle quali il direttore del Tg4 parla a ruota libera di Dell'Utri, di mafia, fino a tirar fuori l'idea di scucire soldi a Berlusconi ricattandolo proprio con le foto di Crippa. Queste registrazioni, per competenza, sono state poi passate dalla procura di Monza a quella di Milano. L'operazione di estorsione naufragò in seguito al tentativo di Ferri di contattare il destinatario, cui seguirono sms di minaccia da parte di Fede indirizzati a Ferri, che ha poi sostenuto di aver ricevuto dall'ex direttore del Tg4 700mila euro in cambio del suo silenzio.

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