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Coppia dell’acido, la madre di Alexander Boettcher: “Non ha colpe criminali ed è maturato”

Quarto Grado ha approfondito il caso che vede protagonisti Alexander Boettcher e Martina Levato, definiti come “la coppia dell’acido” per via dell’aggressione a Pietro Barbini. Nel corso del programma è intervenuta la madre del broker finanziario, che ha detto la sua sui capi d’imputazione riguardanti suo figlio.
A cura di D.S.
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Quarto Grado ha dedicato ampio spazio al caso della "coppia dell'acido", Alexander Boettcher e Martina Levato. La trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi ha intervistato in esclusiva Patrizia Ravasi, la madre del broker finanziario. La donna ha parlato del bimbo nato nei giorni scorsi e che non ha ancora avuto modo di vedere:

"Non ho ancora visto il bambino. Il fatto che sia stato allontanato da Martina, penso sia stata una decisione sofferta da parte del Tribunale dei Minori. Io mi sono proposta in seconda battuta per l’affido, perché in prima il legale aveva proposto mio figlio. E una volta chiariti bene i ruoli e le responsabilità di quanto accaduto, penso che Alexander possa crescere suo figlio".

Si è detta felice dell'eventualità di crescere il bambino personalmente:

"Se dovessero affidarmelo, lo riempirò sicuramente d’amore… lo supporterò in tutti i sensi e avrò un approccio molto educativo. Non lo priverò mai della presenza degli altri nonni – che penso sia fondamentale – e cercherò, per quanto possibile, di offrirgli una vita normale. Il bambino va preservato e protetto in tutti modi".

Riguardo a suo figlio, invece, ha dichiarato:

"Sono una donna moralmente integra, per cui con mio figlio uso la stessa chiarezza e integrità. Non mi ha mai sfiorato il dubbio che possa essere l'ideatore di un piano criminale. Ho sempre detto che mio figlio deve pagare per le reali colpe che ha, ma sono colpe che ritengo non siano criminali".

Andrea Magnani – presunto complice della coppia, però, avrebbe indicato Alexander come colui che avrebbe ideato l'attentato. In proposito, la Ravasi ha replicato:

"Quando dico che tengo molto a definire i ruoli dei protagonisti e delle comparse, intendo questo. La coppia diabolica che ha riempito le pagine dei giornali non è mai esistita. In questo caso c’è una coppia genitoriale e un terzo uomo, che ha un ruolo fondamentale in questa vicenda".

Inoltre, ha detto la sua sul presunto coinvolgimento del figlio in altri tre casi:

"Nel primo episodio con Antonio Margarito, Alexander non c’entra nulla sicuramente. È stata un’aggressione della signorina Levato. Non mi risulta che Giuliano Carparelli sia stato aggredito con l’acido. Per quel che riguarda Stefano Savi ha detto di essere aggredito da un uomo basso e tarchiato: ciò sicuramente esclude a priori la figura di mio figlio".

Infine, ha dichiarato che il carcere sta cambiando profondamente Alexander Boettcher:

"Recentemente ho notato che per Alexander sta diventando costruttiva l’esperienza del carcere: ho scoperto in lui la capacità di creare legami affettivi, non solo con i detenuti, ma anche con le guardie carcerarie… Gioca a suo favore, perché lo vedo maturare. L’ho sempre definito adulto anagraficamente, oggi lo vedo molto più riflessivo e molto più maturo".

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