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Chi è Lucio Presta, il presunto ‘marito scomodo’ di Paola Perego

Mentre infuria la bufera sulla chiusura di Parliamone sabato dopo la polemica sulle “donne dell’est”, prende forma la teoria dl presunto complotto Rai contro Lucio Presta, manager e marito di Paola Perego. Lui stesso, secondo il Messaggero, si sarebbe detto bersagliato in quanto “amico di Renzi” e la Perego ha poi aggiunto: “Hanno censurato me per colpire lui”.
A cura di Valeria Morini
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Mentre continua a infuriare la polemica sulla chiusura di "Parliamone sabato", lo show di Paola Perego sospeso dopo il dibattito ritenuto fortemente sessista sulle "donne dell'est", emergono retroscena che getterebbero sotto una nuova luce la decisione dei vertici Rai. Dietro la drastica scelta, potrebbe esserci il tentativo di danneggiare Lucio Presta, agente e al contempo marito della Perego, per ragioni squisitamente politiche. Presta è conosciuto come il "manager delle star", dal momento che nella sua potente agenzia Arcobaleno Tre lavorano artisti come Amadeus, Antonella Clerici, Lorella Cuccarini, Paolo Bonolis, Roberto Benigni, Belen Rodriguez, Ezio Greggio e Stefano Bettarini.

Le insinuazioni su motivazioni nascoste alla base della chiusura di "Parliamone sabato" circolano da giorni, ma è il quotidiano romano Messaggero a lanciare la bomba definitiva, con lo stesso Presta che si sarebbe detto colpito "perché amico di Matteo Renzi". Un legame, quello tra l'agente e l'ex premier, che risale ai tempi in cui Renzi era presidente della Provincia di Firenze, e che si sarebbe rivelato controproducente nell'ambito delle lotte intestine che si mormora siano all'ordine del giorno all'interno del servizio pubblico. Del resto, era stato proprio Presta, nell'annunciare per primo l'eliminazione del programma, a parlare di "accanimento" e a scagliarsi contro la politica: "Rai1 è salva, ora accanitevi su altro. Ai politici che hanno urlato troppo ora tocca ritornare a lavorare per davvero". Che le simpatie renziane di Presta centrino o meno, l'atmosfera in Rai sembra oggi più incandescente che mai, per giunta in vista del tetto agli stipendi Rai (sotto ai 240mila euro annui) che scatterà dal 1° aprile e che riguarderà molti degli artisti seguiti dal manager.

Paola Perego: "Hanno censurato me per colpire lui"

A dare corpo per prima alla "teoria del complotto", è stata la stessa Paola Perego, che in lacrime durante un'intervista a Le Iene, ha dichiarato : "Hanno usato me come potevano usare forse qualcun altro. Forse è scomodo mio marito" . Già in passato, del resto, la conduttrice, sposata al manager dal 2011, aveva lamentato come essere la moglie di Presta fosse per lei un limite più che un vantaggio, negando le accuse di pesunte raccomandazioni: "Altro che raccomandata, basta scorrere la lista dei suoi successi, per accorgersi che non mi ha infilato mai in nessuna delle sue grandi cose. È un professionista talmente serio che, pur di non farsi dire che mi raccomanda, non mi propone nemmeno i programmi che sarebbero perfetti per me. Così passo pure per una scema, che nemmeno sa farsi raccomandare".

L'insinuazione della Perego traspare anche dalle parole di Giulia Carnevale (figlia della presentatrice e del primo marito Andrea) che dopo la chiusura di "Parliamone Sabato" ha attaccato duramente la presidente Rai Monica Maggioni, definendola "pecora": "Forse qualcuno dovrebbe spiegarci quali sono le vere ragioni che hanno portato alla chiusura del programma?".

Le difese di Paolo Bonolis e Maurizio Costanzo

Parecchie sono le celebrità che hanno preso le difese dello show, a partire da Paolo Bonolis che, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i nuovi impegni a Mediaset, ha dichiarato: "Io ho visto quel momento e non era successo davvero nulla. Credo che dietro quella chiusura ci siano altre cose". Dalla parte di "Parliamone sabato" si sono schierati anche personaggi come Salvo Sottile, Rita Dalla Chiesa e Maurizio Costanzo, che ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Radio1 ha affermato: "Sabato ho visto quel servizio e non mi sono stupito neanche un po'. Poi quando ho visto la bufera che ne era nata, mi sono detto: ‘Ma cosa ho visto?' Io non ho visto nulla che mi ha irritato, assolutamente no".

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