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Caso Yara, parla l’avvocato di Bossetti: “Vive in una cella di circa due metri”

Nel corso della scorsa puntata di Quarto Grado è intervenuto Claudio Salvagni, l’avvocato di Massimo Giuseppe Bossetti, e ha descritto le condizioni estreme nelle quali vive attualmente il suo assistito: “È una cella lunga non più di due metri”.
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Gianluigi Nuzzi riapre il caso di Yara Gambirasio a Quarto Grado e lo fa con Claudio Salvagni l’avvocato di Massimo Giuseppe Bossetti, l’unico indagato della morte della povera tredicenne di Brembate Sopra. Il difensore di Bossetti ha dapprima sottolineato le condizioni indigenti nelle quali vive ad oggi il suo assistito: "In una cella in cui allargando le braccia con la mano destra tocca la parete di destra e con la mano sinistra tocca la parete di sinistra. Lunga non più di due metri". Tutto questo avrebbe comportato l'enorme difficoltà di comunicargli la mancata accettazione della richiesta di scarcerazione, a causa della quale è dovuto rimanere in quella cella angusta del carcere di Bergamo, che lo "ospita" da quasi 140 giorni.

Salvagni ha ribadito che l'unica pista fino ad oggi seguita è stata quella contro il Bossetti e che non dovrebbe essere così, visto che le prove non sono risultate fino ad ora schiaccianti. “I potenti mezzi investigativi della Procura”, a suo parere, dovrebbero e potrebbero seguire altre direzioni, come ad esempio quella di "una possibile ritorsione nei confronti del padre di Yara". In merito al rilevamento del DNA sul corpo di Yara Gambirasio, l'avvocato si è detto prontissimo a dimostrare che suddetto “non è volato sugli slip della ragazza, ma potrebbe essere stato trasportato”, riservandosi di dimostrare in tribunale la modalità di tale fenomeno. Ulteriori dubbi sono stati palesati dal difensore in merito al luogo dell’omicidio, che potrebbe davvero non corrispondere con quello del ritrovamento del cadavere della giovanissima ginnasta: Salvagni ha ipotizzato che Yara potesse essere stata uccisa in un altro luogo, per poi essere rivestita e spostata. A dimostrazione di ciò, ha aggiunto, i vestiti poco insanguinati, che presupporrebbero una probabile violenza consumata su un corpo precedentemente denudato. Massimo Bossetti continua a proclamarsi innocente e lo giura sui suoi figli. "Sono innocente e lo dimostrerò".

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