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Carlo Conti: “Spero di smettere di fare tv, il mio grande amore resta la radio”

Carlo Conti sul suo futuro, che sarà sempre meno televisivo: “Tornerò a Tale e Quale il 16 settembre, ma voglio rallentare il lavoro, fare il babbo, dedicarmi al meglio al mio nuovo impegno come direttore di Radio Rai”.
A cura di Valeria Morini
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Momentaneamente in vacanza dagli impegni televisivi, Carlo Conti è intervenuto come ospite alla Festa dell'Unità a Prato, in cui ha raccontato ai microfoni di Linus gli inizi della carriera, ai tempi in cui lavorava in radio, e il suo immenso successo televisivo, sostenendo di riuscire a gestire tutto con molta leggerezza. "Io tutta questa pressione non l'ho sentita", ha dichiarato sulla complessa direzione e la conduzione del Festival di Sanremo, per cui è stato confermato per il terzo anno consecutivo.

Se a tutti gli effetti Conti si sta imponendo come l'erede più ideale di grandi icone come Pippo Baudo, sembra che la televisione non sia più la priorità del prolifico e sempre impegnatissimo conduttore. Premiato ancora una volta personaggio maschile tv dell'anno, il presentatore ha voglia di dedicare più tempo a "fare il babbo" (ha un figlio di due anni e mezzo) e sta pensando di lasciare il piccolo schermo, come ha spiegato in una dichiarazione a margine dell'ospitata. Intanto, lo vedremo nel suo prossimo progetto già a inizio autunno:

Tale e quale ricomincerà il 16 settembre. Passerò un’estate un po’ di vacanza e un po’ di lavoro, perché tengo i file sempre accesi, soprattutto per pensare al prossimo Sanremo. Spero di riuscirci a smettere di fare tv, anche perché basta rallentare con il lavoro.

"Quando facevamo radio e non ci ascoltava nessuno"

La radio è il passato ma anche il futuro di Conti, che è stato nominato direttore artistico di Radio Rai, da cui la sua scelta di diradare i numerosi impegni televisivi: "Ho unincarico in Rai per adesso, vediamo di farlo al meglio almeno nei prossimi anni". Il racconto degli esordi sulle frequenze FM fatto alla festa di Prato ha il sapore di un'epopea nostalgica su un'epoca straordinaria e piena di promesse:

La radio per me è il primo grande amore. Ho iniziato una quarantina di anni fa, si chiamavano radio private perché erano proprio… private di tutto! A volte non avevi neanche abbastanza dischi e mettevi il lato B del 45 che avevi appena passato. La carriera che ho fatto la devo tutta la radio, è il primo mezzo che ho amato. Certe volte avevamo l'impressione che non ci fosse nessuno ad ascoltarci dall'altra parte, era un mondo da inventare e da scoprire. Mi ha insegnato la capacità di sintesi, i ritmi, il non dilungarmi e a parlare indipendentemente da chi hai di fronte. La radio è una forza incredibile, è ancora un mezzo meraviglioso che non morirà mai.

Infine, un irresistibile aneddoto raccontato da Linus, accaduto un paio d'ore prima della serata, a cena in una pizzeria sul Bisenzio:

È arrivata una ragazza e si è messa a guardare Carlo Conti con insistenza, poi si è avvicinata, pensavo gli volesse chiedere una foto e invece gli ha chiesto: "Ma lei è Christian De Sica, vero?".

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