Carlo Conti contro le malelingue: “Non sono raccomandato da Renzi”
Con il Festival di Sanremo del prossimo anno Carlo Conti porta a compimento un percorso fatto di tanto gradimento del pubblico, ma scarsa stima da parte dell'intellighenzia tutta, che non ha mai visto di buon occhio il suo approccio alla conduzione, impossibilitata a definirlo antipatico, ma sempre tesa a sostenere non avesse il cosiddetto fisico del ruolo per far fronte a ruoli di primo piano, come quello della conduzione di Sanremo è. Ma dopo vari anni di indugi, in cui il nome di Conti associato al Festival è passato quasi come un ricatto, piuttosto che una realtà tangibile, nel 2015 sul palco dell'Ariston ci sale davvero lui, pronto ad un Sanremo nazional popolare, nel quale non dirà di no ai talent e sogna la De Filippi come ospite.
"Sono un battitore libero, Renzi non mi ha aiutato"
Ma nell'intervista a Diva e Donna Conti ci tiene anche a mettere i puntini sulle i nel merito di alcune voci, le cosiddette malelingue, che hanno collegato la sua promozione al Festival dei fiori con un altro evento verificatosi in quegli stessi mesi, ovvero la nomina di premier per Matteo Renzi. Entrambi fiorentini, notoriamente più che conoscenti, qualcuno aveva supposto che a suffragare la sua nomina per Sanremo non ci fosse solo quell'evidente successo popolare dei suoi programmi, da L'Eredità a Tale e Quale, ma la volontà dello stesso Renzi. Insomma, l'idea che Carlo Conti, dopo anni di fatiche, fosse in realtà giunto a condurre il Festival solo per una raccomandazione. E allora lui, che sta vivendo la prima estate da papà (il figlio si chiama Matteo e questo ha corroborato quelle voci), in un'intervista a Diva e Donna, allontana ogni ipotesi malevola difendendosi così: "Non sono un raccomandato. Renzi non mi ha aiutato. Sanno tutti che sono unbattitore libero e non devo render conto a nessuno. Matteo, il nome di mio figlio l'ho scelto perché significa dono di Dio. Mica per Renzi. Hanno scritto pure questo…".